Autore: Dott.ssa Sara Simonetti

Ricca di vitamine, minerali e sostanze protettive, questo frutto svolge importanti azioni benefiche per il nostro organismo 

Come suggerisce il detto “una tira l’altra”, le Ciliegie sono tra i frutti più apprezzati per il loro sapore, per il colore rosso vivo e l’aspetto succoso, nonché per il fatto che il loro arrivo corrisponde anche all’inizio della bella stagione.
Le Ciliegie sono il frutto generato da diverse piante appartenenti al genere “Prunus”, della Famiglia delle Rosacee, che comprende il “Prunus avium”, dal quale si ottengono le Ciliegie dolci, quelle più comunemente consumate ed il “Prunus cerasus”, dal quale originano le Ciliegie più acide.
L’albero del ciliegio sembra essere originario delle aree temperate dell’Asia occidentale e della parte sud-orientale dell’Europa, sebbene sia difficile stabilire la sua origine, dal momento che questa pianta veniva coltivata già in epoca preistorica in varie regioni. Se ne fa menzione già nelle cronache di Plinio il Vecchio, secondo il quale fu Lucio Licinio Lucullo a portare per la prima volta a Roma un albero di Ciliegie.

Ricche di vitamine

Oltre ad essere appetitose e invitanti, le Ciliegie hanno anche una serie di proprietà e benefici per la nostra salute, dal momento che si caratterizzano per un elevato contenuto di sostanze ad azione antiossidante. Sono infatti ricche di vitamina A, importante per la salute degli occhi, nonché della pelle, e di vitamina C, che ha un’azione immunostimolante, aiutando così a migliorare le difese del sistema immunitario. Questi frutti sono altresì coinvolti nella sintesi del collagene, oltre ad avere un ruolo primario nel favorire l’assimilazione del ferro contenuto in altri alimenti.

Un mix di sostanze protettive

Il colore rosso della buccia e della polpa indica un contenuto molto rilevante di antocianine e di altri composti fenolici, tra cui cianidina, catechina, epicatechina, quercitina, che si caratterizzano per la loro azione antiossidante, proteggendo le cellule dal danno ossidativo e quindi prevenendo l’invecchiamento cellulare. La presenza di questi composti varia molto a seconda della varietà, delle condizioni di maturazione e della modalità di raccolta e conservazione del frutto.
Alcuni studi hanno dimostrato come il contenuto di tali sostanze sia in grado di inibire l’attività della ciclossigenasi II, un enzima con azione proinfiammatoria, determinando così una significativa riduzione della concentrazione di alcuni markers infiammatori tra cui la PCR (proteina C reattiva). Questa spiccata attività antinfiammatoria sembra essere responsabile anche della riduzione dei dolori articolari di natura artritica e della prevenzione delle recidive di attacchi di gotta, nonché della riduzione dei livelli plasmatici di acido urico.
I livelli di antocianine della Ciliegia hanno anche effetti anticarcinogenici, attraverso la stimolazione degli enzimi che eliminano sostanze tossiche, tramite l’apoptosi (morte cellulare programmata) e anche grazie alla riduzione dei processi proliferativi delle cellule cancerose.


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