Autore: Dott.ssa Maria Chiara Dell’Amico

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Il Nespolo europeo, anche chiamato Nespolo germanico, è un albero da frutto della famiglia delle Rosaceae, il suo frutto è la Nespola. Negli ultimi due secoli però, in Europa e altri paesi del mondo, è stato gradualmente rimpiazzato dal Nespolo giapponese, che appartiene ad una specie diversa, i cui frutti sono chiamati ugualmente Nespole. Mentre il Nespolo europeo produce frutti in autunno/inverno (da cui le Nespole invernali), quello giapponese produce frutti in primavera/estate (Nespole estive).
I frutti di entrambe le specie si raccolgono acerbi, in attesa di maturazione fuori dalla pianta. La Nespola europea è a raccolta autunnale, di forma più tondeggiante e con una buccia di color verdastro-grigiomarrone chiaro, riconoscibile da una grossa apertura  al fondo; mentre quella giapponese è primaverile, la bacca appare più oblunga e chiusa, e la buccia di un colore più vivo e giallastro.

Un po’ di storia

Sembra che le origini del Nespolo europeo risalgano a tempi antichi presso le aree geografiche del Mar Caspio, in Asia Minore, quindi nell’Antica Grecia (VIII secolo a.C. circa), per poi diffondersi fino all’Europa Centrale. A causa della sua maturazione autunnale e dei frutti vagamente simili, esso veniva anche confuso, o anche semplicemente paragonato, alla pianta della sorba. A partire dalla fine del XVIII secolo, fu gradualmente soppiantato nell’intera Europa dal Nespolo giapponese, inizialmente importato come semplice pianta ornamentale nelle corti di Francia.

Il Nespolo europeo

Albero di medie dimensioni, il Nespolo europeo raggiunge i 4-5 m in altezza (a differenza di quello giapponese che può raggiungere i 10 metri di altezza), e con una larghezza della chioma che spesso supera l’altezza. È un albero longevo e può diventare anche pluricentenario, ma ha una crescita molto lenta. I fiori di colore bianco puro, sono semplici, a cinque petali; la fioritura nel complesso è molto decorativa. La fioritura, che è piuttosto tardiva (all’incirca nel mese di maggio), avviene dopo l’emissione delle foglie. È una pianta molto visitata dalle api. I frutti appaiono come piccoli pomi tondeggianti, a buccia ruvida e di colore verde-grigio-marrone chiaro, spesso coperti da una finissima peluria; le dimensioni variano da 2 a 3 cm di diametro. Come detto in precedenza, la raccolta avviene a frutto immaturo verso novembre, ma vengono consumati man mano che maturano, grazie al tepore domestico, un po’ come avviene per i kiwi. Inizialmente, i frutti restano duri e con sapore acido e astringente fino a dicembre, poi una successiva trasformazione enzimatica della polpa riduce il contenuto di tannino e ne rende possibile il consumo.
I frutti, dopo la maturazione, arrivano ad avere una concentrazione di zuccheri di almeno il 20%. Questi frutti, quindi, non possono essere consumati alla raccolta, che si ha verso fine ottobre, ma vanno lasciati maturare in un ambiente asciutto e ventilato sotto la paglia, dovranno ammorbidirsi e virare di colore dal marrone chiaro al marrone scuro. La trasformazione enzimatica trasforma così la polpa, cancellando il forte sapore acido e astringente, rendendoli commestibili e zuccherini, questo nonostante la robusta buccia e i numerosi e duri semi rendano problematico il consumo.
La polpa del frutto presenta gradualmente un gusto via via più dolce, anche se rimane una nota leggermente acidula, dovuta alla presenza degli acidi formico e acetico, e di solito viene mangiato togliendo il picciolo e risucchiando la polpa, trattenendo i semi al suo interno. Essendo una pianta autunnale molto resistente al freddo, si adatta principalmente alle zone dell’Europa Centrale, anche se esistono delle varietà selezionate con frutti leggermente migliorati per dimensioni e caratteristiche organolettiche, adatti alle latitudini di area mediterranea.


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