Autore: Dott.ssa Manuela Navacci

Ricco di sostanze protettive, antiossidanti e stimolanti, questa eccellenza tutta italiana, è un prezioso alleato per la salute del fegato 

 “Il Carciofo dal tenero cuore si vestì da guerriero, ispido edificò una piccola cupola, si mantenne all’asciutto sotto le sue squame” così recita l’Ode al Carciofo del Premio Nobel per la letteratura Pablo Neruda. Fin dall’antichità questo prezioso ortaggio è stato protagonista non solo della letteratura, ma anche della storia dell’arte e della mitologia: in Grecia, infatti, il Carciofo era chiamato “cynaria”, dal nome della musa dai capelli color cenere e dagli occhi viola che, più volte, respinse le attenzioni di Zeus il quale, mal sopportando il rifiuto, decise di trasformarla in un fiore che le somigliasse, spinoso ma dal cuore tenero e dalla splendida infiorescenza. Il nome moderno, tuttavia, deriva dall’arabo ‘karshuf’; e gli Arabi che lo scoprirono in Sicilia, ne elaborarono una nuova varietà poi esportata in Spagna. Più tardi sarà Caterina De Medici a introdurlo in Francia, mentre in epoca più moderna il Carciofo ha goduto di notevoli riconoscimenti anche oltre Oceano, addirittura con la creazione di un festival.

Un prodotto mediterraneo

Seppur ormai di fama internazionale, il Carciofo è un prodotto tipico del bacino del Mediterraneo, dove l’Italia ne rappresenta il principale produttore, con varietà come il Carciofo spinoso di Sardegna, il Carciofo Brindisino, il Tondo di Paestum e la Mammola romanesca, tutti a marchio DOP e/o IGP, che si possono raccogliere da ottobre fino a maggio.

Concentrato di proprietà...

Ciò che rende questo ortaggio tanto famoso è senza dubbio la sua straordinaria versatilità in cucina ma anche le sue numerose proprietà nutrizionali e fitoterapiche. Il Carciofo, infatti, ci offre una parte edibile, composta dai gambi e dalle infiorescenze e una parte non edibile, ossia le foglie adulte, distribuite lungo il gambo e la radice, che però racchiudono molte sostanze benefiche per l’organismo quali steroli, flavonoidi e cinarina, potenti armi protettive e stimolanti; grazie a tali proprietà viene regolata l’attività enzimatica del fegato e il flusso biliare, con azione antitossica e rigeneratrice dell’organo stesso. La cinarina, inoltre, è responsabile non solo dell’attività benefica del Carciofo, ma anche del suo sapore amarognolo.
Gli estratti di Carciofo possono essere ottenuti anche dai fiori e dalle radici: la forma fitoterapica consigliata è l’estratto secco, meglio se titolato in acido caffeilchinico minimo al 13%; la posologia è di 2-4 mg per kilo/peso corporeo da assumere 30 minuti prima dei pasti principali.

... protettive e stimolanti

Nella Medicina popolare, le proprietà del Carciofo sono ben note fin dal XVII secolo, quando si consigliavano il decotto o la tintura quale diuretico, depurativo o epatoprotettore, proprietà confermate in tempi più recenti da studi clinici e indagini sperimentali. In ambito fitoterapico, in particolare, è segnalato tra le piante principali per il benessere dell’apparato digerente ma, grazie alle sue proprietà drenanti e diuretiche, è anche un prezioso alleato del sistema cardiovascolare e per contrastare gli inestetismi della Cellulite.
Tuttavia le qualità di questa pianta non finiscono qui: numerose ricerche scientifiche, infatti, hanno dimostrato che gli estratti di Carciofo possono agire sul metabolismo lipidico, riducendo la produzione di colesterolo e dei trigliceridi endogeni da parte del fegato e aumentando la secrezione della bile (via di espulsione del colesterolo); questa azione sui grassi ematici è anche un valido aiuto nella prevenzione dell’Aterosclerosi. Il Carciofo, inoltre, può costituire un valido aiuto anche nelle prime fasi dell’Iperglicemia: l’acido clorogenico, infatti, riduce l’assorbimento di glucosio a livello dell’intestino con effetto ipoglicemizzante; tuttavia, nella Sindrome metabolica conclamata, sembra non avere effetti rilevanti.
Infine, le proprietà antiossidanti di questo prezioso rimedio sono testimoniate da una riduzione di sostanze come la malondialdeide, un marcatore della presenza di lipidi ossidati dovuti probabilmente all’aumento di molecole attive contro i radicali liberi, quali la superossidodismutasi (SOD) e il glutatione. Questa attività antiossidante protegge il fegato, l’apparato cardiovascolare, aiuta a prevenire l’invecchiamento e, anche grazie all’azione di controllo sulla glicemia, la possibile insorgenza di Tumori.

Tanti minerali e vitamine

Dal punto di vista nutrizionale, il Carciofo è una risorsa davvero preziosa per chi voglia mantenersi in salute e in forma: 100 g di alimento, infatti, sono composti per gran parte da acqua (circa 84 g), con un buon apporto di proteine (2,7 g), carboidrati (2,5 g) e fibra, utile per dare senso di sazietà, oltre ad una notevole quantità di minerali tra cui potassio, fosforo, magnesio, sodio, calcio, rame, zinco, selenio e manganese; minore ma comunque interessante l’apporto di vitamine come A, C, E, K, J e quelle del gruppo B.
Il Carciofo, inoltre, è ricco di ferro che, nella forma vegetale, è però poco assorbibile; quindi, per facilitarne l’assimilazione, si consiglia l’abbinamento con prodotti contenente acido citrico come, ad esempio, il succo di limone. Come in tutti i vegetali l’apporto di lipidi è irrilevante (0,2 g).


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