Danza e intervento riabilitativo
I Pazienti affetti da Parkinson fanno fatica a muoversi rapidamente nello spazio, sono rallentati e sono a volte appiattiti emotivamente, appare quindi quasi naturale che la Danza possa rappresentare per ciascuno di loro un’ottima alternativa terapeutica.
Nella letteratura scientifica esistono evidenze sempre più solide che confermano l’ipotesi dell’efficacia dell’intervento riabilitativo (Fisioterapia) nel migliorare le capacità funzionali dei Pazienti e l’abilità del cammino in particolare l’ampiezza e la velocità del passo; tuttavia ci sono evidenze che dimostrano l’efficacia di terapie alternative/complementari a quella farmacologica e alla Fisioterapia come lo Yoga, il Tai Chi e la Dance Therapy (DT), solo per citarne alcune. “La danza è la madre di tutte le arti. La musica e la poesia esistono nel tempo; la pittura e l’architettura nello spazio. Ma la danza vive contemporaneamente nel tempo e nello spazio. Prima di affidare le sue emozioni alla pietra, al suono, l’uomo si serve del suo corpo per organizzare lo spazio e ritmare il tempo” (Curt Sachs).
Questa frase di Curt Sachs sulla Danza mi consente di porre l’attenzione sulle tre dimensioni che contraddistinguono questa modalità espressiva ma che descrivono la quotidianità di ogni individuo che si realizza nel tempo, nello spazio e con le emozioni, le sue.
Già nel 2019 Zhang ha condotto un interessante studio sulla Danzaterapia, coinvolgendo Neurologi, Istruttori di danza, Pazienti affetti da Malattia di Parkinson e i loro familiari.
Sono stati identificati quattro temi principali:
- la necessità di considerare lo stadio di progressione della malattia durante la progettazione delle classi di Danza;
- riconoscere che la Danza è più che una semplice terapia;
- selezionare attentamente la musica con cui muoversi;
- organizzare le classi con modalità fattibili e coinvolgenti.
L’analisi dei risultati ha dato origine alla teoria secondo cui le lezioni di “ballo” possono fornire più di semplici benefici terapeutici. La Danza rappresenta infatti un’espressione creativa e consente alle persone di immergersi nella forma d’arte, piuttosto che concentrarsi sulla malattia.
I risultati evidenziano i vantaggi di consentire ai Pazienti con Malattia di Parkinson di essere in grado di esprimersi in un ambiente favorevole che non li vede solo attraverso le lenti della malattia.
La fattibilità dei programmi di Danza può essere aumentata istruendo gli insegnanti di Danza sulle caratteristiche della malattia e sui bisogni dei Pazienti che hanno confermato che le lezioni adattate alle loro esigenze ottimizzano i risultati.
Una sperimentazione
Un dato ulteriore sull’efficacia della Danzaterapia nella Riabilitazione dei Pazienti con Parkinson è quello descritto nello studio condotto da Rosario De Natale; l’autore è partito dall’assunto che l’instabilità posturale nella Malattia di Parkinson sia determinata anche da un deficit dell’attenzione e rappresenti un elemento che contribuisce ad aumentare il rischio di cadute; quindi ha confrontato due gruppi di Pazienti affetti da Parkinson: il primo gruppo è stato sottoposto a Riabilitazione tradizionale, l’altro sottoposto alla Dance Therapy. I risultati hanno dimostrato un miglioramento significativo dei Pazienti che hanno praticato Danzaterapia rispetto al gruppo dei Pazienti sottoposti a Riabilitazione tradizionale in alcuni test motori e cognitivi. Rispetto alla Riabilitazione tradizionale la Danzaterapia sembra più efficace nel migliorare l’equilibrio, la forza e le strategie di movimento.
La Danzaterapia costituisce un esercizio altamente impegnativo per i Pazienti con Parkinson, simulando le perturbazioni dell’equilibrio incontrate nella vita quotidiana e comprendendo movimenti predeterminati ad alta esigenza, strategie cognitive e improvvisi cambiamenti di direzione.
I miglioramenti significativi sui test cognitivi dopo Danzaterapia sono stati mantenuti nel tempo, come descritto anche nello studio di di McKee & Hackney nel 2013 e questo suggerisce che la Danzaterapia potrebbe influenzare le funzioni corticali superiori per un lungo periodo. Quindi la Danzaterapia è una forma promettente di Neuroriabilitazione nella Malattia di Parkinson in quanto combina sollecitazioni motorie e attenzionali altamente specifiche per il compito.
Il “ballo” è per tutti e non solo chi ha un corpo agile e perfetto può danzare, soprattutto poi se per Danza si intende divertimento ed espressione di emozioni, qualcosa che fa bene all’anima, che fa sentire protagonisti nelle proprie abilità e disabilità.