Disturbi del sonno nel bambino, come affrontarli

Autore: Dott. Tiziano Dall’OssoDott.ssa Melissa Gullotta

Fare attenzione a...

Non tutti i disturbi del sonno sono comunque legati a problemi comportamentali. A volte vi sono problematiche legate ad alcuni fattori precisi:

  •  temperatura ambientale inadeguata: la si deve mantenere tra i 18 e i 20 gradi, cercando di umidificare la stanza del bambino, perché un ambiente troppo asciutto favorirà la respirazione a bocca aperta e la conseguente secchezza delle mucose che non garantisce un sonno tranquillo;
  • scorretta alimentazione: il pasto serale dovrà essere privo di cibi troppo saporiti, fritti o bevande con caffeina; dopo l’anno è meglio scoraggiare l’assunzione di latte o succhi, soprattutto assunti con il biberon.
  • assunzione di farmaci: a volte, seppur necessaria, può rendere il bambino particolarmente agitato impedendogli il normale addormentamento; ad esempio, il cortisone, che durante il giorno può essere motivo di sonnolenza, nelle ore notturne può provocare disturbi del sonno; mentre l’ibuprofene, se somministrato a dosi non adeguate al peso, può essere causa di agitazione notturna;
  • ossiuriasi: quando parliamo di disturbi del sonno, non possiamo dimenticarci di questa particolare parassitosi intestinale, che colpisce soprattutto i bambini, che può rendere l’addormentamento una salita impervia e irta di ostacoli.

Quando ricorrere ai farmaci

Oltre alle regole, che devono diventare una vera e propria routine, qualora vi siano periodi particolarmente ostici e constatato che i rimedi naturali non sono efficaci, possiamo prevedere anche una terapia farmacologica, per esempio l’utilizzo della Melatonina.
Stiamo parlando di un ormone che già il nostro organismo produce, quindi di una sostanza presente nel nostro corpo a volte in quantità non sufficiente a garantire una buona regolazione del ritmo sonno/veglia. La somministrazione di una dose giusta di farmaco, parliamo di 0,5-3 mg nel bambino, per arrivare ad un massimo di 5 mg nel ragazzo, è stato dimostrato essere efficace nel ridurre i tempi di addormentamento e i risvegli notturni. Tutto ciò senza che i lavori scientifici presenti in letteratura abbiano riscontrato effetti collaterali di rilievo e, soprattutto, senza che l’aggiunta di Melatonina a quella già presente nell’organismo possa avere su quest’ultima reazioni indesiderate.

Le regole del buon sonno

Cosa si può fare prima che il disturbo del sonno di nostro figlio possa diventare per noi genitori motivo di preoccupazione ma anche di stress? Ecco alcune “buone pratiche”, distinte in base all’età del bambino

Bambino in età prescolare:

  • mettetelo nel suo letto da sveglio, con un oggetto (non pericoloso) a lui caro
  • rispettate gli orari abituali
  • evitate di farlo stancare pensando che si addormenti più facilmente
  • stabilite alcune cose da fare prima di dormire (riporre i giochi, lavare i denti, ecc.)
  • non abituatelo a giochi troppo eccitanti e rumorosi dopo cena
  • non inserite nel pasto serale cibi saporiti o troppo elaborati
  • avvisate il bambino che di lì a poco si andrà a dormire

Se è più grande:

  • evitate che sia presente il televisore in camera
  • dopo cena stop all’uso di iPad e smartphone
  • ponete come limite temporale per coricarsi le 21.30 - 22.00
  • stabilite che i compiti si fanno al pomeriggio e non dopo cena
  • evitate le bevande dolci e gasate

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