Microbiota, protegge la nostra salute

Autore: Prof.ssa Federica Valeriani

Microbiota cutaneo

Anche la nostra pelle rappresenta un ecosistema con diverse caratteristiche abitative costituite da pieghe, nicchie, invaginazioni nei quali vivono un’ampia gamma di microrganismi noti come microbiota cutaneo o dermobiota. In generale, il microbiota cutaneo è composto da un core microbico ma la distribuzione e varietà delle ghiandole e dei follicoli piliferi, così come le differenze chimiche delle differenti regioni della pelle creano una composizione del microbiota che varia anche da soggetto a soggetto. La disbiosi dei microbi residenti nella pelle è stata associata a una varietà di patologie dermatologiche, come Dermatite atopica e Psoriasi; tuttavia, sebbene gli studi indichino che in queste patologie esiste una disbiosi del microbiota cutaneo, risultati contrastanti lasciano una sorta di enigma del tipo “è nato prima l’uovo o la gallina”, poiché non è del tutto chiaro se le alterazioni nel microbiota cutaneo portino alla malattia o se le condizioni sottostanti determinano uno squilibrio nelle comunità microbiche.

Microbiota delle vie urinarie

Studi recenti hanno dimostrato che anche le vie urinarie ospitano un proprio microbioma detto anche urobiota, una nicchia relativamente inesplorata che varia con il sesso e che risulta ben distinto dai siti vicini, in particolare dal microbiota intestinale. Diversi studi suggeriscono che il l’urobiota può svolgere un ruolo in molte Malattie del sistema urinario, tra cui le Infezioni tipiche delle alte e basse vie urinarie, l’incontinenza urinaria d’urgenza, la Sindrome del dolore vescicale o la Cistite interstiziale. Inoltre, studi incentrati sul Cancro della vescica hanno permesso di caratterizzare preliminarmente il microbiota dei soggetti malati, anche se ancora resta poco conosciuto il meccanismo sottostante la connessione tra microbiota e patogenesi del Cancro della vescica.

Microbiota vaginale

Recenti scoperte hanno dimostrato che le comunità microbiche che popolano la vagina femminile, note come microbiota vaginale, svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute delle donne e nel sostegno delle attività riproduttive. Un microbiota vaginale squilibrato può predisporre gli individui a una serie di malattie, tra cui Vaginosi batterica, Infezioni trasmesse sessualmente, aborto spontaneo e parto pretermine. Mentre i meccanismi esatti attraverso i quali un microambiente vaginale dominato da specifici batteri, come i lattobacilli, migliori la salute vaginale, rimangono sfuggenti e acquisire informazioni sulle interazioni tra l’ospite e il microbiota vaginale, nonché il ruolo nei confronti di patogeni opportunisti, potrà aiutare ad affrontare alcune domande senza risposta.

Verso la prevenzione e la corretta terapia

Lo specifico studio della microflora presente nei vari fluidi biologici e distretti anatomici è promettente e porterà profonde implicazioni cliniche nel prossimo futuro con potenziali sviluppi per la prevenzione, la diagnosi e la terapia verso molte patologie che colpiscono il nostro corpo. Le applicazioni delle preziose ricerche eseguite e in progetto per il futuro sono spendibili non solo in contesti clinici e di prevenzione verso la popolazione generale, ma anche in contesti specifici come le competizioni sportive, dove recenti evidenze hanno sollevato la possibile associazione tra prestazioni atletiche e microbiota.
L’aumento delle evidenze scientifiche quindi suggerisce di tenere in considerazione strategie mirate alla promozione della salute dell’atleta ma anche della popolazione generale, per minimizzare gli effetti indesiderati sulla salute, aumentare la resistenza e massimizzare gli adattamenti specifici dell’allenamento, anche con effetti sulla crescita e la funzione muscolare. Le ricerche attuali stanno valutando l’efficacia di strategie sia preventive che terapeutiche, che ristabiliscano un quadro di eubiosi, senza ricorrere a terapia farmaceutiche o limitando il loro uso, con risultati promettenti sull’impiego di probiotici e di ceppi predatori nei confronti di altri microrganismi non desiderati e in eccesso durante la patologia, e che possono ristabilire l’omeostasi del nostro organismo dopo sforzi fisici e mentali.


« Pagina precedente 2/2 Pagina successiva