Le opzioni di trattamento
La letteratura internazionale sottolinea come in molti Pazienti il dolore e la stanchezza tendano col tempo a diventare cronici: in particolare, la proporzione di quelli che si dichiarano inabili all’attività lavorativa è compresa tra il 10% e il 30%, percentuale superiore rispetto a quella di altri gruppi di soggetti affetti da dolore cronico.
Il trattamento della Fibromialgia presenta numerose criticità, con il ricorso a svariate tipologie di cure farmacologiche e non farmacologiche con l’obiettivo principale di ridurre o attenuare la gravità dei sintomi più caratteristici come il dolore cronico diffuso, l’affaticamento, i disturbi del sonno e i sintomi cognitivi.
Farmaci che correggono i deficit
Oggi è possibile utilizzare farmaci in grado di correggere i deficit alla base della malattia, soprattutto il deficit dell’ormone serotonina. In particolare, possiamo distinguere due classi di farmaci utilizzati per il trattamento della Fibromialgia:
- i farmaci che agiscono sulla manifestazione “periferica” della malattia, cioè sulla contrattura muscolare (miorilassanti);
- i farmaci che potenziano l’attività della serotonina, intervenendo invece su uno dei meccanismi “centrali” della malattia e sulla percezione del dolore.
Generalmente questi farmaci vengono associati nello stesso Paziente.
Per quanto riguarda gli analgesici e gli anti-infiammatori non steroidei (paracetamolo e FANS), possiedono solo un’indicazione generale nel trattamento sintomatico del dolore di origine muscolo-scheletrica.
L’effetto placebo
Oltre all’opzione farmaci, disponiamo di alcuni trattamenti non farmacologici estremamente efficaci in grado di modificare l’iperattività del sistema nervoso vegetativo presente nella Fibromialgia: tuttavia non è semplice districarsi in un campo nel quale molto spesso risulta difficoltoso separare la reale efficacia di un trattamento dalla semplice suggestione.
Spesso vengono consigliate ai Pazienti terapie fisiche come la Stimolazione elettrica nervosa transcutanea (TENS), l’Ionoforesi, e la Termoterapia: negli studi scientifici internazionali, a parte la TENS, che risulta efficace fino al 70% dei casi, nessun’altra terapia fisica ha però dimostrato risultati superiori al placebo. Nella gestione iniziale della Fibromialgia, infatti, il trattamento non farmacologico di prima scelta è rappresentato dall’attività fisica, di utilità ampiamente documentata nel miglioramento della sintomatologia. In particolare lo svolgimento di una regolare attività aerobica, come la camminata veloce, la bicicletta, il nuoto o il ballo, rende i muscoli meno vulnerabili agli stimoli ambientali esterni, migliora la tolleranza allo sforzo e la ricezione o percezione centrale del dolore.
Il ruolo dell’alimentazione
Numerosi Pazienti affetti da Fibromialgia hanno riferito un miglioramento dei sintomi nel corso di diete ipocaloriche che stavano seguendo per perdere peso: fermo restando che non esiste una dieta specifica per questa patologia, certamente per una malattia che si esprime con dolore e stanchezza muscolare l’alimentazione può avere un ruolo decisivo.
Il successo delle Terapie mente-corpo - L’Agopuntura
Nonostante l’indubbio beneficio che l’esercizio aerobico e soprattutto l’Idrochinesiterapia, o Riabilitazione in acqua, apportano sulle funzioni mentali, in particolare sulla Depressione, l’approccio riabilitativo più performante per la Fibromialgia è senza dubbio quello rappresentato dalle Terapie Mente-Corpo (TMC), che negli ultimi anni stanno prendendo sempre più piede.
Agendo sulle relazioni tra cervello, mente, corpo e comportamento e sui loro effetti sulla salute e sulla malattia, questo tipo di approccio si è dimostrato estremamente efficace sul dolore cronico e su altri importanti sintomi di questa patologia quali affaticamento, difficoltà a dormire e a rilassarsi, depressione, ansia e disagio psicologico, e quindi nel migliorare le normali attività quotidiane, l’umore, la qualità di vita generale e nel ridurre la disabilità. Le TMC risultano maggiormente efficaci nel trattamento precoce dei sintomi della Fibromialgia, in quanto prevengono i comportamenti del circolo vizioso che si instaura tra disabilità e stress psicologico associato al dolore cronico diffuso che, col tempo, conduce ad una grave disabilità.
Un discorso a parte merita l’Agopuntura, un sistema medico, validato dalla ricerca internazionale, utilizzato ormai in tutto il mondo e che risulta tra i trattamenti più utili ed efficaci per controllare i sintomi della Fibromialgia, purché eseguito da Medici esperti.
Nei Pazienti che non rispondono ai singoli trattamenti specifici, infine, la letteratura raccomanda di proseguire in ogni modo con un approccio multidisciplinare, farmacologico e non farmacologico, coordinato dal Reumatologo che, sulla base della specifica sintomatologia indirizzerà a sua volta il Paziente verso gli Specialisti di riferimento: Ortopedico, Fisiatra o Terapista Antalgico.