E’ necessario ricoverarsi?
E’ sempre consigliato il ricovero in Ospedale, non solo per la certezza della diagnosi ma anche per l’appropriata terapia e per seguire l’evoluzione della malattia.
La gravità della Pericardite Acuta dipende dall’entità dell’eventuale versamento presente e la prognosi è in rapporto alla malattia di base. Quando l’infiammazione forma un abbondante liquido all’interno dei due foglietti (versamento), questo limita i movimenti del cuore, lo comprime e alcune volte provoca proprio il cosiddetto “tamponamento del cuore”. La forma di Pericardite Acuta Idiopatica o Virale ha sempre un decorso benigno e l’infiammazione regredisce; tuttavia in un’alta percentuale (fino al 30%) può recidivare, anche a distanza di tempo, e possono verificarsi anche più episodi nello stesso anno e questo indipendentemente dalla terapia effettuata negli episodi precedenti. E’ importante sapere, inoltre, che la Pericardite Acuta Idiopatica o Virale, anche se caratterizzata da possibili recidive, ha una prognosi ottima e non evolve mai nella forma cronica.
In alcuni casi, l’infiammazione acuta del Pericardio può estendersi agli organi vicini e quindi può associarsi una Pleurite (infiammazione della pleura) o una Miocardite quando l’infiammazione coinvolge il muscolo cardiaco che è avvolto dal Pericardio.
Come si cura?
Le forme di Pericardite Acuta che abbiamo descritto, soprattutto quella Idiopatica o Virale, risentono bene dei farmaci antiinfiammatori (FANS), della colchicina e del cortisone. In caso di origine tubercolare o da batteri, si associano gli specifici farmaci antibatterici e antitubercolari. Quando il versamento pericardico è abbondante e può essere causa di tamponamento cardiaco, si ricorre alla “pericardiocentesi” (aspirazione del liquido mediante uno specifico ago, sotto il controllo ecocardiografico e senza anestesia). In alcuni casi selezionati e recidivanti, si effettua un intervento chirurgico di asportazione parziale del Pericardio (pericardiectomia parziale). Sia in età pediatrica che durante la gravidanza non vi sono sostanziali differenze sulla gestione della malattia, sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico.