Nevralgia del trigemino, prevenire gli attacchi

Autore: Dott. Pietro CortelliDott.ssa Valentina FavoniDott.ssa Giulia Pierangeli

 

Le opzioni della Chirurgia

La Chirurgia va considerata quando le terapie mediche falliscono oppure non sono tollerate. La Decompressione Microvascolare è il trattamento più efficace, risolutivo in circa l’80% dei casi. Viene proposta a chi ha meno di 70 anni e un conflitto vascolare dimostrato alla Risonanza Magnetica cerebrale. L’intervento prevede una piccola apertura del cranio in Anestesia generale per inserire un materiale isolante che viene interposto fra nervo e vaso sanguigno. Il beneficio sulla sintomatologia è immediato. Le complicanze si osservano in una piccola percentuale di casi trattati (2-3%). Una volta effettuato l’intervento, la recidiva del dolore a distanza di 10-20 anni si osserva nel 10% dei casi.
In alternativa possono essere usate Tecniche ablative che vanno a distruggere una parte del nervo usando il calore, sostanze chimiche oppure mediante compressione del Ganglio di Gasser con palloncino. Il beneficio che si ottiene è immediato, ma spesso temporaneo, per cui può essere necessario ripetere la procedura più volte nel tempo.
Non va dimenticato che le tecniche ablative possono provocare una disabilitante perdita della sensibilità di una parte della faccia.
Negli ultimi 10 anni, molto interesse si è creato per l’uso della Radiochirurgia Stereotassica (più comunemente con Gamma-Knife).
Il nervo trigemino viene irradiato con una dose elevata di radiazioni in un’unica seduta. L’efficacia non è immediata, ma si osserva dopo alcune settimane. In circa il 40% dei Pazienti il dolore si ripresenta. Inoltre va considerato che la Radiochirurgia stereotassica non può essere eseguita più di due volte nello stesso soggetto. 


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