Pressione arteriosa, quale controllo?

Autore: Dott. Fabio AngeliDott. Gian Francesco Mureddu

 

Quando e come intervenire

Ad ogni età, il rischio di Malattia coronarica fatale o di Malattia cerebrovascolare fatale, aumenta in maniera lineare e continua con i valori di pressione arteriosa, a partire da livelli di 115/75 mmHg. Un soggetto con valori di pressione sistolica di 120 mmHg (considerati normali) ha comunque un rischio cardiovascolare leggermente superiore a chi presenti una pressione sistolica di 115 mmHg. Tuttavia si ritiene che il rischio cardiovascolare aumenti al punto di giustificare un intervento terapeutico, anche farmacologico, in presenza di valori di pressione pari o superiori a 140 mmHg per quanto riguarda la pressione sistolica e/o pari o superiori a 90 mmHg per la pressione diastolica.

Terapia non farmacologica

L’Ipertensione arteriosa origina dall’effetto variamente combinato di fattori genetici ereditari e di fattori ambientali, come lo stress, l’eccessiva introduzione di sale e l’obesità. I valori della pressione arteriosa sono molto sensibili all’adozione di adeguati stili di vita fin dalla giovane età: mangiare con poco sale, molta frutta e verdura, camminare e non fumare aiuta a mantenere la pressione arteriosa a livelli favorevoli durante tutto il corso della vita.
Ad esempio, consumare poco sale (non più di 5 g di sale al giorno) può ridurre la pressione arteriosa anche di 6-8 mmHg; limitare il consumo di alcol permette di ridurre la pressione di 2-4 mmHg, e scendere di peso in caso di sovrappeso od obesità può ridurre i valori pressori anche di 10mmHg. Infine, praticare regolarmente attività fisica aerobica (almeno 30 minuti di camminata a passo veloce, bicicletta, nuoto, per almeno 5 volte/settimana) produce una riduzione della pressione arteriosa di circa 4-9 mmHg.  In accordo a quanto suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità si dovrebbe controllare periodicamente il peso corporeo, contenere il consumo di alcol, evitare il fumo, ridurre l’apporto di sale e l’uso degli alimenti che ne sono ricchi, contenere il consumo di grassi animali, non abusare di liquirizia, seguire una dieta ricca di magnesio e potassio (cereali, frutta, verdura, agrumi), ed esercitare regolarmente attività fisica.

Terapia farmacologica

Il principale scopo del trattamento dell’Ipertensione arteriosa è quello di ridurre i valori pressori al di sotto di 140/90 mmHg: questo intervento permette di proteggere gli organi bersaglio dell’Ipertensione (cuore, rene, pareti arteriose, occhio e cervello) e di ridurre il rischio di incorrere durante la vita in eventi cardiovascolari.
Ad esempio, ridurre la pressione arteriosa di appena 5 mmHg, consente di abbattere il rischio di Ictus di circa il 30% e quello di Infarto del miocardio di circa il 20%.
Sono disponibili diverse classi di farmaci (diuretici, beta-bloccanti, calcioantagonisti, ACE-inibitori, inibitori del recettore dell’Angiotensina II (sartani), inibitori diretti della renina, alfa-bloccanti, clonidina) e con diverse posologie: sarà cura del Medico studiare il profilo di ogni Paziente (magari sottoponendolo ad esami del sangue e strumentali) per scegliere la terapia farmacologica più adatta. 


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