Autore: Dott. Giovanni Cassola

 

Quando non usare l’antibiotico

È inoltre molto importante saper decidere quando non trattare con antibiotico: in presenza di esami colturali che dimostrano la presenza di germi multiresistenti, ma in assenza di segni clinici e/o laboratoristici di infezione, si configurano situazioni di colonizzazione. In questi casi una terapia aggressiva e con più molecole tra quelle ospedaliere, che è indispensabile per le infezioni gravi sostenute da quei germi, non è indicata e anzi va evitata, mantenendo sotto controllo l’evoluzione clinica.

Limitare la Profilassi antibiotica

Un altro aspetto importante è quello della Profilassi antibiotica: se ben condotta e integrata con tutte le altre misure operative indispensabili, può ridurre a percentuali veramente limitate le infezioni. È utile ogni volta che ci sia necessità di un intervento chirurgico o anche diagnostico che comporti una certa invasività, con alterazione delle barriere naturali di difesa (cute, mucose, apparato respiratorio, ecc.). Deve essere assunta pochissimo tempo prima dell’intervento, deve essere estremamente breve, perlopiù una sola somministrazione endovenosa, e con il farmaco giusto in base alla sede della procedura in questione.
Dosaggi precedenti o ripetuti più volte dopo l’evento non servono ma possono invece essere dannosi.

Equipe specialistiche

Per gestire adeguatamente tutte queste problematiche, soprattutto a livello ospedaliero, è necessario il lavoro di equipe specialistiche; una delle componenti indispensabili è quella infettivologica che si prefigge l’educazione al corretto uso degli antibiotici, noto come “stewardship” antibiotica. La gestione corretta delle terapie antibiotiche è di fondamentale importanza sia per il successo sulla singola malattia batterica che per il possibile sviluppo di gravi resistenze agli antibiotici con ricaduta su tutti noi, poiché saremo sempre più disarmati nei confronti delle infezioni. Infatti gli errori di strategia antibiotica si ripercuotono anche sulle generazioni future, perchè le resistenze batteriche vengono integrate nei batteri e come tali riprodotte.
Insomma, gli antibiotici sono farmaci veramente utili, a volte indispensabili e “salva vita”, a patto che vengano usati e gestiti con attenzione e competenza. In questo senso ci sono doveri ben precisi, soprattutto da parte degli operatori sanitari. Ma anche ciascun cittadino deve fare la sua parte: non prendere antibiotici, se non prescritti, e assumerli invece nelle dosi e nei tempi corretti, senza “sconti” o interpretazioni soggettive, quando prescritti.


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