Osteoporosi e prevenzione
La prevenzione è fondamentale e deve iniziare in giovane età poiché è proprio in questa fase della vita che si raggiunge il picco di massa ossea adeguato da cui dipenderà la futura robustezza dello scheletro. Dunque, prevenire l’Osteoporosi si può e si deve, anche perché le terapie attualmente disponibili non permettono di guarire dalla malattia una volta che si è instaurata, ma solo di rallentarne la progressione. Le buone pratiche di prevenzione si basano su alcuni punti cardine, tutti legati allo stile di vita: seguire una dieta bilanciata ricca di calcio e vitamina D, praticare regolarmente attività fisica, mantenere un peso forma adeguato, evitare un consumo eccessivo di alcol, non fumare. Prevenire la recidiva di fratture successive è importante non solo per il Paziente ma anche per il Servizio Sanitario Nazionale, in quanto garantirebbe una riduzione dei costi associati, soprattutto se la frattura viene trattata tempestivamente.
Un approccio multidisciplinare
Per garantire un’adeguata prevenzione e un trattamento ottimale dell’Osteoporosi e delle possibili fratture è necessario adottare un approccio terapeutico interdisciplinare, basato sullo sviluppo di modelli all’avanguardia che mirino a ridurre il nuovo rischio di frattura in un Paziente che ne ha già subita una. I “Fracture Liaison Service” (FLS) rappresentano un modello esemplare di cura post-frattura in quanto prevedono un approccio multidisciplinare nei confronti del Paziente fragile, il quale viene seguito in un percorso che vede la collaborazione di più Specialisti. Lavorando in team infatti, al verificarsi di una prima frattura, è possibile intervenire non solo della cura immediata ma anche nell’affiancamento del Paziente fino alla riabilitazione e alla prevenzione di nuove fratture, attraverso approcci terapeutici e variazioni dello stile di vita. Le Linee Guida sulla “Diagnosi, stratificazione del rischio e continuità assistenziale delle Fratture da Fragilità”, frutto della collaborazione tra le principali Società Scientifiche, Enti Clinici e Istituto Superiore di Sanità, confermano l’importanza di ottimizzare la gestione dei Pazienti fragili ad ogni livello di assistenza mediante approcci integrati e multidisciplinari. Attraverso questo servizio, dunque, il Paziente fratturato può essere rapidamente avviato a efficaci programmi di prevenzione secondaria di ulteriori fratture. È stato documentato che, laddove queste strutture sono state create, sostenute e adeguatamente implementate, si sono dimostrate economicamente vantaggiose, con una riduzione media del 20% del gap terapeutico, un aumento del 20% dell’aderenza al trattamento anti-osteoporotico e una riduzione del 5% del tasso di rifrattura e mortalità.