L’Elettrocardiogramma
Lo strumento per eccellenza per la diagnosi delle aritmie è costituito dall’Elettrocardiogramma (ECG), che consente la registrazione dell’attività elettrica cardiaca. L’ECG è uno strumento a basso costo, non invasivo, facilmente disponibile ma allo stesso tempo molto utile per il corretto inquadramento della nostra Aritmia. Nonostante sia uno strumento economico ci fornisce una quantità di informazioni molto preziose per una valutazione iniziale del nostro Paziente. Infatti l’ECG, eseguito in condizioni basali, potrà evidenziare la presenza di alterazioni elettriche suggestive di anomalie strutturali cardiache: in presenza, per esempio, di una Cardiopatia ischemica l’ECG potrà evidenziare la presenza di “onde q di necrosi” suggestive della presenza di una cicatrice sul muscolo cardiaco causata da un pregresso Infarto miocardico e suggerirà quindi l’esecuzione di una diagnostica per immagini più specifica per definire meglio la presenza di anomalie strutturali (ad es. un Ecocardiogramma o una Risonanza magnetica cardiaca) che possono essere correlate ad un rischio aritmico. L’ECG oltre a fotografare, attraverso la registrazione elettrica, il quadro di salute del nostro cuore, è anche uno strumento indispensabile per documentare la presenza dell’Aritmia.
I sistemi di monitoraggio ECG e il loop recorder
Nel caso in cui l’Aritmia non sia sempre presente è necessario adoperare dei sistemi di registrazione ECG di lunga durata per aumentare la probabilità di registrare un episodio di Aritmia e completare quindi la nostra diagnosi. Oggi disponiamo di diversi sistemi di registrazione ECG a seconda delle nostre esigenze. Ovviamente è necessario utilizzare il sistema più adeguato in base alla frequenza dei sintomi del nostro Paziente: se il Paziente riferisce sintomi quotidianamente, una registrazione ECG-Holter di 24 ore sarà quasi certamente sufficiente a documentare la nostra Aritmia. Nel caso invece di un’Aritmia che si presenti raramente (ad esempio un episodio ogni 6 mesi), la probabilità che una registrazione ECG-Holter delle 24 ore possa documentare un episodio aritmico sarà pressoché nulla e sarà quindi più utile avvalersi di una registrazione ECG di lunga durata.
• In caso di sintomi meno frequenti, ad esempio episodi di cardiopalmo con frequenza settimanale sarà opportuno utilizzare un monitoraggio ECGHolter con durata di 7-10 giorni.
• In caso di sintomi molto rari (ogni 2-3 mesi ad esempio) sarà necessario utilizzare strumenti di registrazione di lunga durata. In questi casi è indicato utilizzare un Loop Recorder, un dispositivo elettronico di piccole dimensioni, che si impianta nel tessuto sottocutaneo (quindi non visibile esternamente), con una lunghezza pari al tappo di una penna ma di minore spessore. Il dispositivo viene impiantato nella regione parasternale sinistra attraverso una semplice iniezione effettuata in anestesia locale e senza bisogno di ricovero. Il loop recorder ha una batteria con una durata superiore ai tre anni per cui sarà molto più probabile che in un arco temporale così lungo si riesca a registrare un episodio aritmico e quindi a concludere la nostra diagnosi.
• Registratore di Eventi: è un dispositivo in grado di registrare un Elettrocardiogramma che si effettua mediante l’applicazione di elettrodi adesivi sula superfice toracica ed è basato sugli eventi: l’ECG viene monitorato continuamente per un mese, ma registrato solo per un tempo predeterminato (solitamente pochi minuti) subito prima e dopo che il soggetto avvii il monitor o che il dispositivo rilevi un ritmo cardiaco anomalo.
• Smartphone con applicazione per la registrazione della frequenza: negli utili anni è aumentata la diffusione degli smartphone e degli smartwatch che consentono la registrazione della frequenza cardiaca ed in alcuni casi anche di un ECG a singola derivazione. Il punto di maggiore forza di tale tecnologia è la loro versatilità dato che li indossiamo praticamente sempre e rendono molto semplice la registrazione di un episodio.
• Un ulteriore strumento diagnostico nell’armamentario dell’Aritmologo è costituito dallo studio elettrofisiologico: è una metodica invasiva che consente di registrare l’attività elettrica cardiaca tramite dei cateteri che sono introdotti nel cuore per mezzo di una puntura di una vena (in genere la vena femorale); oltre a registrare l’attività elettrica cardiaca è possibile anche provocare una stimolazione elettrica del cuore al fine di indurre gran parte delle Aritmie sia sopraventricolari (che originano negli atri) che ventricolari (che originano nei ventricoli) consentendone una corretta diagnosi e l’indicazione a un trattamento elettivo (ablazione).
La Risonanza magnetica cardiaca
Nell’armamentario diagnostico dell’Aritmologo rientra di diritto anche la Risonanza Magnetica cardiaca che consente di caratterizzare in dettaglio il tessuto muscolare cardiaco e di individuare la presenza di alterazioni del muscolo cardiaco che possano essere associate ad un aumentato rischio di Aritmie.