Autore: Dott.ssa Maria Sole Chimenti

La diagnosi precoce

Arrivare precocemente ad una diagnosi è cruciale perché consente di avviare tempestivamente le cure prima che il danno articolare diventi irreversibile e permanente. Proprio la diagnosi viene formulata sulla base di diversi fattori: del quadro clinico, degli esami di laboratorio (marcatori dello stato infiammatorio in atto: VES e PCR) e dall’utilizzo di esami di diagnostica per immagini (radiografia e risonanza magnetica del rachide lombare e delle articolazioni sacro-iliache) alla ricerca di segni di infiammazione ed eventuali modifiche strutturali delle strutture osteoarticolari e periarticolari.
È necessario sottolineare anche l’importanza di eseguire gli esami strumentali con macchinari adeguati e con l’occhio esperto di Radiologi che si occupano di Patologie muscolo-scheletriche. A completamento possono essere prescritti ulteriori esami per una corretta diagnosi differenziale nell’ambito della “famiglia” delle Artriti croniche infiammatorie.
Siamo noi Specialisti in Reumatologia i Medici di riferimento per le malattie caratterizzate da infiammazione che colpiscono l’apparato muscolo-scheletrico.

Terapie e rimedi 

Esistono diverse strategie per combattere il dolore, tutte includono un approccio multidisciplinare e olistico con al centro il benessere del Paziente a 360°. L’aiuto e l’importanza della terapia farmacologica consiste nel ridurre i segni e sintomi legati al processo infiammatorio e alla contrattura muscolare.
Nei Pazienti affetti da Spondiloartrite, la prima linea di trattamento è rappresentata dai farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): questi farmaci hanno proprio lo scopo di spegnere il processo infiammatorio, pertanto vanno assunti per periodi prolungati (fino a 4 settimane) e, laddove efficaci, ripresi ciclicamente. Se abbiamo una persistente ed elevata attività di malattia, devono essere considerati i farmaci antireumatici modificanti la malattia di tipo biologico (bDMARDs). Queste terapie, che utilizziamo da circa 20 anni e nascono dalle bio-tecnologie, possono essere prescritte solo da noi Specialisti Reumatologi presso Centri di riferimento autorizzati. La prescrizione deve essere ponderata per ciascun Paziente, scegliendo al meglio la molecola più adatta in base alle caratteristiche cliniche del Paziente e alla presenza di altre malattie. Lo scopo della terapia è migliorare il decorso clinico della malattia e ridurre il dolore, migliorare la funzionalità articolare e della mobilità della colonna, e conseguentemente della qualità di vita del Paziente.

L’attività fisica

Preziosa alleata nel migliorare il percorso di cura e nel contribuire al benessere psico-fisico del Paziente, l’attività fisica deve essere considerata assolutamente come parte integrante del programma terapeutico. È fondamentale che venga praticata regolarmente e costantemente (almeno 30 minuti di attività fisica 3 volte alla settimana, meglio ancora tutti i giorni). Quale tipo di attività fisica? Le caratteristiche devono essere: gradualità, moderazione e personalizzazione. Per questo può essere necessario consultare lo Specialista di riferimento (Terapeuta della Riabilitazione o Operatori nell’ambito dello sport) per la definizione di un programma adeguato anche in relazione al quadro clinico. In linea generale, sono indicate tutte le attività a basso impatto aerobico (nuoto, ginnastica posturale, pilates, yoga, ecc.) a cui è raccomandato affiancare esercizi di Riabilitazione posturale per potenziare le masse muscolari.

Gestione dello stress

Una terza componente molto rilevante, suggerita dalle forti evidenze scientifiche, è la gestione dello stress e il miglioramento degli stili di vita: “Mens sana in corpore sano” dicevano i latini. Per riuscire in questo intento serve appoggiarsi anche ad altre discipline tra cui il “Medical Coaching”, oppure la Terapia cognitivocomportamentale o la Mindfulness. Il Medical Coaching, ad esempio, è un processo che aiuta a sviluppare una resilienza emozionale, fisica e mentale durante un problema di salute per imparare a gestire la malattia e riprendere il controllo della propria vita. Migliorare gli stili di vita, come avere una corretta alimentazione, il controllo del peso corporeo e astenersi dal fumo di sigaretta, è fortemente suggerito per poter raggiungere il buon controllo della sintomatologia clinica. Anche altri percorsi di consapevolezza interiore possono essere d’aiuto per ritrovare un equilibrio fisico e mentale, come il Purpose &Talent, che è un metodo che aiuta l’individuo a ritrovare significato delle proprie azioni e allineare il proprio ruolo, personale e professionale, alla propria identità. In conclusione possiamo sottolineare l’importanza della condivisione con il proprio Medico dei sintomi per renderlo più consapevole della migliore scelta terapeutica per Paziente.


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