Autore: Dott. Massimo Magnani

Come diagnosticarle?

Per una diagnosi accurata è necessario visualizzare la laringe, operazione che in passato poteva essere fatta solo attraverso la bocca: l’Otorino procedeva tirando fuori la lingua del Paziente per poi introdurgli uno specchietto nella gola; ma da molto tempo ormai sono in uso quotidiano gli endoscopi che possono essere rigidi e introdotti dalla bocca oppure flessibili e introdotti dal naso. Nel primo caso la qualità dell’immagine è ottima ma i riflessi di vomito possono essere forti e impedire una corretta visione della laringe. Nel secondo, invece, le immagini hanno una qualità leggermente inferiore ma l’indagine è tollerata molto meglio dal Paziente. Questi strumenti sono collegati ad una fonte luminosa che, nella maggior parte dei casi, fornisce una luce fissa; talvolta, però, è necessario utilizzare una luce stroboscopica, che funziona ad intermittenza e in rapporto alla vibrazione delle corde vocali in esame.

In caso di paralisi e Tumore sospetto

Qualora si riscontri la paralisi di una o di entrambe le corde vocali, se all’anamnesi non sono presenti eventi che la possano giustificare, è necessario escludere un danno del nervo ricorrente. Sono indispensabili a questo scopo almeno un’Ecografia del collo e una Radiografia (RX) del torace, ma spesso si ricorre direttamente alla Tomografia computerizzata (TC) di encefalo, collo e torace. In caso di sospetto Tumore maligno, può essere utilizzato l’NBI (Narrow Band Imaging), un tipo di illuminazione che consente di migliorare la visualizzazione dei vasi sanguigni della mucosa: dal momento che nei Carcinomi vene e arterie mostrano un aspetto alterato rispetto alla mucosa normale, l’NBI migliora la capacità di ottenere una diagnosi anche nei casi in cui l’aspetto della mucosa, ad una luce convenzionale, non sembri alterato. In caso di Tumore maligno, la Tomografia computerizzata o la Risonanza magnetica sono indispensabili, poiché permettono di identificare meglio l’estensione locale della malattia e l’eventuale presenza di metastasi e, quindi, di impostare il trattamento più opportuno.

Il trattamento

La terapia dipende dalla causa scatenante. Le Laringiti acute vengono trattate con terapia medica; poiché l’origine è per lo più virale, nella maggior parte dei casi non è necessario l’antibiotico, ma piuttosto l’uso di antinfiammatori, aerosol e mucolitici associati al riposo vocale. Anche nelle altre Disfonie organiche non sempre è necessario ricorrere alla Chirurgia come prima scelta: in molti casi, infatti, è il Logopedista che, preso in carico il Paziente, riadattando gli organi preposti alla produzione della voce, può portare alla risoluzione del problema. In ogni caso il suo contributo è sempre utile sia prima che dopo l’eventuale intervento chirurgico. A questo proposito, oltre alla tradizionale tecnica con bisturi, oggi è possibile avvalersi anche di strumentazione Laser; molti interventi, inoltre, possono essere eseguiti in anestesia locale utilizzando fibroscopi operativi, utili quando il Paziente presenta controindicazioni all’anestesia generale, oppure quando la visualizzazione della laringe attraverso i sistemi convenzionali risulti difficile. In tutti i casi è fondamentale un accurato rispetto delle delicate strutture della laringe: un intervento troppo aggressivo, infatti, può determinare cicatrici in grado di alterare in modo anche grave la vibrazione delle corde vocali e, quindi, la voce del Paziente. Per quanto riguarda i Tumori maligni, l’avvento del Laser ha comportato un cambiamento radicale nell’approccio chirurgico: grazie ad esso, infatti, è possibile eseguire interventi, anche abbastanza demolitivi, all’interno della laringe.


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