Otite nei bambini, come trattarla?

Autore: Dott. Giuseppe GullottaDott.ssa Graziana GullottaDott.ssa Melissa Gullotta

Situazioni che possono favorirne l’insorgenza

Per quanto riguarda la correlazione tra piscina e comparsa di Otite, è verosimile che, soprattutto nelle piscine di casa o comunque in quelle molto affollate, dove non è possibile svolgere un’adeguata disinfezione, il bagno in acque contaminate possa favorire lo sviluppo di un’infezione batterica dell’orecchio medio, oltre che Otiti esterne e Otomicosi (infezione fungina che colpisce soprattutto l’orecchio esterno). In queste situazioni si consiglia di fare particolare attenzione a mantenere ben asciutte le orecchie e i capelli nelle regioni della nuca, in quella retroauricolare e periauricolare (dopo aver scrupolosamente asciugato i capelli, ci si può aiutare anche utilizzando cappellini che coprano entrambe le orecchie): è importante, infatti, evitare che all’interno dell’orecchio medio si sviluppi un microambiente umido ideale per la proliferazione dei batteri e, quindi, per la possibile comparsa di Otite.

La diagnosi

Per definire una diagnosi di Otite media acuta, unitamente alla storia clinica e alla valutazione dei sintomi (esordio acuto, febbre, mal d’orecchio, Otorrea), è indispensabile eseguire un esame otoscopico al fine di individuare le caratteristiche alterazioni della membrana timpanica (aumento del flusso sanguigno, alterazione del colorito e della superficie dell’orecchio che da liscia diventa distrofica), oltre all’estroflessione (ripiegamento della membrana verso l’esterno) della stessa a testimonianza della presenza di liquido dietro al timpano (versamento endotimpanico).

Le possibili complicanze

Circa il 10-15% dei casi di Otite media acuta tende ad andare incontro a possibili complicanze: la più frequente è senza dubbio la perforazione della membrana timpanica, evento facilmente riconoscibile per la repentina scomparsa del dolore e per la fuoriuscita di secrezione purulenta visibile nel condotto uditivo esterno e nel padiglione auricolare (Otorrea); in questi casi la membrana timpanica si ricostituisce spontaneamente nel giro di 7–10 giorni ed è accompagnata da un deficit uditivo (generalmente di grado lieve) che si risolve un po’ più tardivamente, ovvero a seguito della completa guarigione del processo infiammatorio dell’orecchio. Più preoccupanti, invece, sono le possibili complicanze legate alla diffusione dell’infezione batterica nei tessuti circostanti l’orecchio (Mastoidite, Meningite, Ascessi parotidei o retrofaringei, Ascessi cerebrali, Paralisi del nervo facciale) che si riducono notevolmente in seguito all’introduzione della terapia antibiotica e che possono essere sospettate in caso di mancata scomparsa o riacutizzazione della febbre e/o del dolore stesso.

Quale terapia e per quanto tempo?

La terapia per l’Otite media acuta prevede generalmente l’impiego di farmaci antifebbrili (antipiretici), antidolorifici (analgesici) e antibiotici; in tutti i casi di Otite è sempre indicata la somministrazione di paracetamolo o ibuprofene, che svolgono una funzione sia antidolorifica che antipiretica e, nel caso del solo ibuprofene, una potente azione antinfiammatoria. A differenza di quanto succedeva fino a pochi anni fa, la terapia antibiotica viene oggi limitata a specifiche condizioni cliniche in base all’età del Paziente, in considerazione del fatto che, seppur di natura batterica, la stragrande maggioranza delle Otiti si risolva spontaneamente senza alcuna complicanza e al fine di ridurre l’impiego incondizionato di antibiotici (e pertanto dei possibili effetti collaterali, mai trascurabili); detto questo, l’antibiotico di prima scelta è rappresentato dall’amoxicillina, da somministrare nel dosaggio di 50 mg/kg al giorno per via orale (suddivisi in tre somministrazioni giornaliere) nei casi non complicati (e senza Otorrea), oppure nel dosaggio di 80-90 mg/kg al giorno per via orale (divisi in 2-3 somministrazioni al giorno), in associazione ad acido clavulanico, nei casi più complicati o in presenza di recidive. Relativamente all’età del piccolo Paziente, gli antibiotici sono da utilizzare:

  • sotto i due anni di età, in caso di Otite media acuta bilaterale e Otite media acuta monolaterale con sintomi gravi (febbre alta oltre i 39°C, Otorrea, dolore inconsolabile, riduzione della capacità di alimentarsi, vomito); in questa fascia d’età si tende a prolungare la terapia fino ad una durata totale di dieci giorni;
  • sopra i due anni di età, in caso di Otite media acuta, monolaterale o bilaterale, con sintomi gravi (febbre elevata, Otorrea, dolore inconsolabile, riduzione della capacità di alimentarsi, vomito); in questa fascia di età si tende, invece, a ridurre la durata della terapia per un totale di cinque giorni in assenza di fattori di rischio per insorgenza di complicanze.

In tutti gli altri casi è sufficiente attendere pazientemente, con il supporto valido e attento dei genitori, la spontanea guarigione dell’infiammazione, tamponando i sintomi con analgesici somministrati per via orale (sistemica).


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