Autore: Dott.ssa Maria Lombardi

Azione sedativa

Oltre alla sua azione cardiotonica, il Biancospino è conosciuto e utilizzato anche per la sua azione sedativa e pertanto si trova in moltissimi preparati per indurre il sonno o alleviare la tensione mentale dovuta a stress e ansia.
In realtà, questa azione sedativa sembra solo parzialmente dovuta ad un’attività diretta sul Sistema Nervoso Centrale (probabilmente mediata dall’apigenina con azione simil benzodiazepinica). Si pensa infatti che l’azione sedativa possa essere dovuta ad un blanda attività miorilassante e come conseguenza dell’azione sul cuore.

Azione antiossidante e antinfiammatoria

Grazie alla presenza delle proantocianidine, il Biancospino vanta anche una notevole attività antiossidante per azione scavenger (spazzino) sui radicali liberi.
In vitro, si stanno anche studiando gli effetti antinfiammatori della pianta. Sono stati infatti trovate evidenze sperimentali di inibizione del trombossano A2 e della fosfolipasi A2, entrambi coinvolti nei processi di infiammazione, ma il meccanismo d’azione per queste attività biologiche non è ancora ben chiaro.

Riduce il colesterolo

Un’interessante attività su cui si stanno concentrando soprattutto i Ricercatori cinesi per la specie “Crataegus Pinnatifida” riguarda l’efficacia di estratti di Biancospino cinese nella terapia delle sindromi metaboliche.
Pur non trattandosi della specie comunemente utilizzata in Europa, è comunque interessante vedere fin dove si ampliano le applicazioni delle piante appartenenti alla specie Crataegus. Dagli studi effettuati, risulta che i flavonoidi presenti nelle foglie del Biancospino possono ridurre le lesioni aterosclerotiche, mentre la presenza di due acidi tripterpenici (l’acido oleanolico e l’acido ursolico) sembrerebbe ridurre i livelli del colesterolo LDL e VLDL. Infine, sembra esserci anche un’azione anti diabetica mediata dall’azione inibitoria dei flavonoidi su enzimi come l’α-glucosidasi, andando così a diminuire i livelli di glucosio nel sangue.

Modalità d’uso

Esistono varie forme di somministrazione sia liquide che solide (estratti secchi titolati) Normalmente si prescrive per via orale, come Tintura Madre, Macerato Glicerico, Estratto fluido ed Estratto secco, ma può essere prescritto anche come taglio-tisana per infusi (in genere per le indicazioni sedative, non per quelle cardioattive in cui il dosaggio deve essere preciso e massimale).
Le dosi raccomandate sono di 160-900 mg di estratto secco idroalcolico.  
Schulz e collaboratori consigliano una dose quotidiana di estratto a doppia titolazione che permetta l’assunzione di 4-20 mg di flavonoidi totali e 30-160 mg di procianidine titolate come epicatechina.
Dovendo influenzare meccanismi di regolazione molto fini, gli effetti del Biancospino si instaurano nel tempo, per cui si consiglia l’utilizzo, dietro prescrizione medica, per un periodo di ameno 6 settimane.

Associata ad altre piante

Pianta maneggevole e che non richiede particolari precauzioni di somministrazione, il Biancospino ho numerose possibilità di associazione e lo si ritrova quindi in moltissime composizioni e preparati sedativi e cardiotonici.
In vari preparati indicati per la cura dei disturbi del sonno o dell’umore si trova associata a Passiflora e Iperico, Tiglio, Passiflora, oppure a Valeriana, Melissa, Escolzia e Luppolo. Possiamo trovarlo sotto forma di tisana sedativa associato a Tiglio ed Arancio.
Nell’Ipertensione associata a Dislipidemia può essere utile associarla a Olea Europaea, mentre nell’Ipertensione con ipertono simpatico, ovvero con pressione alta e contrazioni della muscolatura liscia delle arterie dovute a iperattività del sistema nervoso, lo troviamo insieme ad estratti secchi di Valeriana e oli essenziali di Lavanda e Ginepro.
Pur trattandosi di una pianta la cui sicurezza è ampiamente dimostrata, il Biancospino può interagire con la Digitale (“Digitalis purpurea”) pertanto non andrebbe prescritto a chi già assume digitalici o altri farmaci che aumentano la forza contrattile del cuore.

Minime le reazioni avverse

La pianta risulta maneggevole e non tossica. Solitamente, le reazioni avverse riportate sono lievi e transitori: si risolvono infatti all’interruzione del trattamento.
Le reazioni riportate comprendono mal di testa, disturbi gastrointestinali, vertigini e vampate di calore.


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