Autore: Dott. Danilo Carloni

 
Usi e proprietà tradizionali

Gli usi consolidati della Medicina popolare attribuivano al Fico proprietà antinfiammatorie delle vie genito-urinarie ma anche di quelle respiratorie: l’infuso di foglie si usava per favorire le mestruazioni, il decotto dei frutti con l’aggiunta di uva passa e latte, per curare tossi e bronchiti. Apprezzato come alimento nutriente e sostanzioso, il frutto, fresco o essiccato, essendo ricco di mucillagini e zuccheri, svolge una delicata azione lassativa, apprezzata dagli adulti ma utile anche ai bambini. Le proprietà attribuite al “Ficus carica” dagli usi tradizionali sono state in parte trascurate dalla Fitoterapia moderna; salvo il riconoscimento della delicata azione rinfrescante a livello intestinale, il Fico non ha beneficiato, perlomeno fino a non troppo tempo fa, di altre indicazioni di rilievo.

L’azione antiossidante

Oggi, grazie a recenti studi e all’introduzione di innovative procedure di estrazione, “Ficus carica” assume un ruolo importante nell’attività di controllo di vari disturbi. Fra le attività biologiche dimostrate, emerge per importanza quella antiossidante: nel pool dei costituenti attivi è infatti rilevante la presenza dei polifenoli, grazie ai quali gli estratti di Fico risultano efficaci nel controllo di vari fenomeni ossidativi derivanti da condizioni di stress, inquinamento ambientale e alimentare. Le proprietà antiossidanti e quindi di controllo della produzione di radicali liberi, spiegherebbero, almeno in parte, l’inibizione esercitata verso varie linee cellulari tumorali dell’apparato digerente.
Inoltre, uno studio scientifico condotto su cavie, alle quali è stato somministrato un estratto idro-alcolico di frutti di Fico, ha mostrato un’attività spasmolitica significativa (ossia utile a contrastare gli spasmi della muscolatura liscia di stomaco e intestino).

Le gemme, ricche di sostanze benefiche

In Fitoterapia, dell’albero di “Ficus carica” vengono utilizzate in particolare le gemme, che rientrano tra i “tessuti embrionali” di una pianta, ed hanno evidenziato interessanti proprietà (le cellule embrionali vegetali possono essere paragonate alle cellule staminali, sono in continua fase di riproduzione e daranno origine ai tessuti adulti). Questi tessuti sono dotati di un fitocomplesso dalla composizione unica. Estremamente dinamici, vanno utilizzati allo stato fresco: appena raccolti vengono subito messi a macerare in un solvente contenente acqua, alcool e glicerina per 21 giorni; dopo il periodo di macerazione si ottiene un estratto (il macerato glicerinato o gemmoderivato) che è già pronto per l’utilizzo in terapia.