Muscoli e attività fisica, strumenti per il benessere

Autore: intervista a Dott. Michelangelo Giampietro

Tante buone nuove, quindi! Ma ci sono dei limiti?
L’attività fisica regolare è un toccasana per la salute, a tutte le età. I primi a giovare del movimento sono i nostri muscoli, specialmente quando si svolgono attività appositamente personalizzate e pensate per le diverse fasi della vita. Avere dei muscoli in salute, a sua volta, contribuisce al benessere dell’intero organismo, ma se si esagera e non si è allenati, l’attività fisica può essere dannosa! Quindi fare movimento, ma con giudizio!

Se è vero che l’attività fisica regolare facilita il mantenimento del benessere, quindi è anche innegabile che “il troppo stroppia”... Quando ci cimentiamo in sforzi che il corpo non è in grado di sostenere, i rischi diventano superiori ai benefici?
Esattamente, e questo discorso vale, in primis, per un muscolo tutto particolare, specializzato, chiamato miocardio, che altro non è che il tessuto muscolare che permette al cuore di contrarsi e di “battere”. In altre parole, non bisogna rischiare la Sindrome di Highlander, quadro caratterizzato da richieste eccessive al proprio fisico, fatte inoltre senza avere il necessario allenamento.
Pertanto il detto “tutto muscolo e poco cervello” andrebbe cambiato in “muscoli, cervello e microbiota intestinale vanno di pari passo”, basti pensare che i muscoli formano il 40% del peso corporeo e ne possediamo più di 600; chi pratica un’attività fisica continuativa, in particolare in età avanzata, non ottiene soltanto benefici per la prevenzione dei disturbi cardiovascolari, ma anche per la funzionalità del cervello!

Ma quindi i muscoli cambiano con l’età?
Noi cresciamo e il muscolo cresce con noi, fino a raggiungere il picco massimo intorno ai 30 anni, passati i quali inizia invece lentamente a diminuire. La perdita di massa muscolare associata all’età può sfociare in un circolo vizioso: meno ci si muove, più si perde muscolo e più si perde muscolo, meno ci si muove. Il muscolo risente dell’età anche nei più “giovani dentro”: dai 70 anni in poi, ogni 10 anni, si perde circa il 15% della massa muscolare, che significa che a settant’anni il peso della muscolatura si è ridotto, rispetto al massimo sviluppo in età giovanile, del 40-45%. Muoversi diventa quindi fondamentale in quanto la quantità di muscolo cambia con il passare degli anni.

Infine, Dottor Giampietro, ci dica qualche piccola curiosità su sua maestà il Muscolo...
Ad esempio, lo sapevate che per fare un passo muoviamo circa 50 muscoli e per camminare oltre 200 e che per sorridere muoviamo 17 muscoli mentre per aggrottare le ciglia 43? Inoltre, con l’allenamento può anche verificarsi la rottura delle fibre muscolari che permettono la crescita del muscolo!
Il dolore muscolare post-allenamento si avverte solitamente dopo 24-48 ore e molti lo attribuiscono all’acido lattico, ma non è affatto così. I dolori dopo un allenamento svolto in modo corretto sono dovuti al cosiddetto DOMS, ovvero “Delayed Onset Muscle Soreness”, cioè indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata, che nulla ha a che fare con l’incolpevole acido lattico.
È possibile misurare la forza del muscolo con una stretta di mano, tanto che si è evidenziato che le persone con le mani forti presentano una forza generale molto sviluppata, e spesso può essere utilizzato anche come test di forza generale. I muscoli utilizzano il glucosio come fonte di energia e sono tra i protagonisti nel controllo degli zuccheri nel sangue.


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