Il Rolfing® SI è un metodo di lavoro corporeo che parte dal presupposto che ogni corpo sulla terra sia ”intelligente” in quanto risponde in maniera logica e appropriata agli stimoli che riceve: il “mal di schiena” che ci affligge può dipendere da una risposta coerente del nostro corpo alle sollecitazioni eccessive o non gradite.
Il Rolfing agisce direttamente sul corpo, in modo tale da riportarne in equilibrio la struttura e bilanciarne l’assetto, attraverso un sistema completo di azioni profonde dei tessuti connettivi che ricoprono i muscoli, gli organi e i visceri, rivestono le cavità e formano tendini e legamenti.
La forza di gravità
Il nostro “mal di schiena” può essere il risultato dello sforzo che i muscoli stanno compiendo per non soccombere alla forza di gravità: l’impatto che essa ha sul corpo può essere mal indirizzato. Le posture sbagliate ci costringono ad assumere posizioni incurvate, mentre si può usare questa forza come amica, come una spinta dal basso verso l’alto per mantenere una corretta postura ed ottenere, nel movimento più scioltezza ed efficienza.
La fatica dei muscoli
Non sempre, quando si sente dolore alla schiena, si tratta di malattie gravi o si è in presenza di veri e propri traumi: molto spesso ciò che sentiamo è la fatica accumulata dalle miofasce (l’insieme dei muscoli e dei tessuti connettivali), sollecitate troppo o troppo a lungo, sempre negli stessi punti, o coinvolte a reggere un peso che non si scarica adeguatamente sulla superficie d’appoggio.
Anche quando stiamo a lungo fermi, in una posizione che sembra comoda, come lo stare seduti, se questa non è proprio corretta, possono insorgere fastidi. Ancora, la forza di gravità gioca un ruolo importante. L’obiettivo del Rolfing® SI è quello di ridare l’elasticità perduta alle miofasce e di aiutare ad assecondare le informazioni che il nostro corpo ci invia, per sapere come muoverci nel modo più facile ed economico.
L’importanza dei tessuti connettivi
I tessuti connettivi sono paragonabili a un’unica rete che connette ogni elemento del corpo. Questa si disidrata per inattività, si indurisce perchè costretta a sostenere sforzi eccessivi e prolungati, si altera dopo un’infiammazione o un trauma. Anche un organo sofferente crea alterazioni nei tessuti che lo sostengono e, attraverso la rete dei tessuti connettivali, può manifestare i suoi problemi a distanza: ad esempio è possibile che gli spasmi dello stomaco diano un dolore vertebrale. Quando si riduce l’elasticità di un settore della rete, il movimento delle articolazioni interessate più da vicino diminuisce, altre parti devono compensare questi accorciamenti, tutto l’insieme viene pian piano coinvolto e i vari segmenti di cui è composto il corpo perdono il rapporto corretto tra loro, si spostano, ruotano su se stessi: l’organismo intero si sbilancia. La forza di gravità accentua ancor più questo squilibrio.