Riflessologia plantare, quali benefici?

Autore: Agnese Cammelli

La forza vitale dei piedi

I piedi sono dunque ancora una volta i grandi dimenticati, vengono consegnati al mondo della Chirurgia e diventano business per i negozi di sanitari, calzolai e negozi di articoli sportivi. Questa realtà, presente e conosciuta da tutti noi, si scontra però con un assoluto: il piede è la nostra libertà.
Di certo la soluzione migliore per i nostri piedi è quella di essere lasciati liberi di poter sentire la terra, l’acqua, il prato e i sassi. Liberi di aprirsi e catturare tutte le vibrazioni che dalla terra salgono e attraversano il corpo dandoci vita, spinta e forza. Liberi di allungarsi per vedere, percepire, conoscere e prevedere il nostro cammino: le dita come antenne sensoriali, interrogano, ascoltano e vedono; le unghie proteggono la sensibilità e la tenerezza che nelle dita si manifesta.
Tutto ciò che si frappone fra il piede e la terra lo si può pensare come una protesi. Quello che pare essere un aiuto, un sostegno, crea un arresto nel movimento continuo che collega il piede e la testa: equilibrio commovente fra il nostro agire e il nostro pensare.
Per chi cammina a piedi nudi, la Riflessologia non ha ragione d’essere, il contatto è garantito, la microcircolazione del piede è libera, tutto il corpo con i suoi organi e viscere è sollecitato e risvegliato. E’ quando viviamo in realtà stagne e il nostro vivere avviene in strutture chiuse e preordinate che il nostro pensare si muove dentro confini rigidi e omologati e, i nostri piedi pure: quasi si dimenticano di loro stessi, sono impossibilitati a comunicare, si “chiudono” perdendo morbidezza e adattabilità.
Il pensare e l’agire non rispondono più al movimento armonico della libertà.