Stress, impariamo a gestirlo

Autore: Dott.ssa Roberta Mariotti

 

Resilienza e fattori protettivi

Le scoperte scientifiche e gli studi delle Neuroscienze ci consentono di vedere più chiaramente rispetto al passato l’intreccio tra fattori biologici, emotivi, mentali, oltre ai diversi modi con cui le caratteristiche personali, i pensieri, le sensazioni e le reazioni, istintive o apprese, influenzano i nostri modi di affrontare lo sforzo in determinate circostanze. Ciò significa che una nostra reazione inappropriata, fisicamente o mentalmente, a una fonte di stress può farci ammalare o peggiorare una patologia già in essere. Non tutti però abbiamo la stessa reazione alle fonti di stress e ciò dipende non solo da fattori genetici, ma anche di esperienza.
Alcune persone sono, infatti, maggiormente inclini e allenate a sviluppare la resilienza, ossia la capacità di assorbire eventi stressanti, senza soccombere o danneggiarsi.
E’ dimostrato che alcuni individui sono più resistenti e flessibili di altri, non solo per le loro caratteristiche fisiche e temperamentali, ma anche per l’ambiente in cui vivono e per l’esperienza acquisita. Studi recenti indicano che esistono fattori protettivi utili a prevenire e a gestire lo stress, dipendenti dal nostro modo di vivere, dalle nostre abitudini ed esperienze, da fattori socio-culturali.

Reazioni dannose

Vediamo di chiarire con degli esempi quali possono essere alcune reazioni inappropriate e dannose e come modificarle per proteggerci o liberarci dallo stress. Abbiamo avuto uno scontro acceso con un nostro dipendente, con un partner, un figlio, con il nostro capo e, se non riusciamo ad allentare la tensione per dedicarci ad altro, continueremo a rimuginare sull’accaduto o a rimanere tesi e angustiati, anche dopo essere usciti dallo scontro. Chi è stato educato alla lotta oppure a liberarsi dal sovraccarico trasferendolo su altri, potrebbe inveire furiosamente sull’interlocutore addossandogli ogni responsabilità, così da provare un momentaneo effetto liberatorio con alcune possibili conseguenze: il dipendente che subisce l’aggressione potrebbe ammalarsi, perdere concentrazione o motivazione, mentre il capo potrebbe per il suo comportamento irruento perdere un valido dipendente, diminuire la produttività o il fatturato.


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