Stress, impariamo a gestirlo

Autore: Dott.ssa Roberta Mariotti

Reazioni funzionali

E’ invece un indice di un’efficace gestione dello stress saper utilizzare le emozioni che proviamo, ad esempio la rabbia, incanalandole in reazioni funzionali e non dannose (a sé o ad altri), anziché bloccarle o farle uscire a ruota libera sul primo malcapitato, senza controllo né consapevolezza delle conseguenze. E’ vero, come qualcuno sostiene, che è preferibile provocare l’Ulcera ad altri piuttosto che a se stessi, ma ritengo sia solo perché non ha ancora scoperto che esistono tecniche, per così dire “ecologiche”, che consentono di trovare il benessere di entrambi e prevenire Ulcere da stress (auto o etero-prodotte).

Imparare a rallentare

A volte l’emozione generatrice di stress è positiva e riguarda l’ambito del piacere: abbiamo ad esempio scoperto uno sport che ci fa sentire in forma, quindi seguiamo la nostra spinta adrenalinica, senza curarci di dare al corpo la possibilità di riposare per recuperare. In questo caso, ciò che parte da un elemento attivante positivo può trasformarsi in trauma o indebolimento per effetto dell’iperesercizio, della tensione prolungata senza rilassamento e senza riposo funzionale al recupero. Ciò può accadere anche quando svolgiamo un lavoro piacevole oppure attività molto gratificanti e non riusciamo a staccare la tensione. Spesso a generare stress è invece l’abitudine a tenere sempre e costantemente, anche quando non è necessario, un ritmo frenetico per inseguire la ricerca dell’efficienza. Invece di perdere tempo in azioni frettolose e superficiali, possiamo imparare a “rallentare per andare più veloci”, mantenendo più a lungo la nostra efficacia ed evitando così inutili dispersioni.

Paura e controllo

In altre situazioni lo stress mentale e fisico si origina in noi per la paura di affrontare un evento temuto o di non averne il controllo: fatichiamo a dormire e arriviamo così all’evento stesso stremati, oppure non riusciamo a far fronte agli imprevisti che mandano all’aria la nostra rigida pianificazione. Nella vita nulla appare statico: spesso eventi imprevedibili o incomprensibili rappresentano per noi dei rischi da affrontare e diventano decisivi, in proposito, i modi che utilizziamo per superarli.
In tutti i casi, reagire rigidamente ci predispone ad accumulare ansietà e ad aumentare il potere stressante di eventi anche positivi. Diventa quindi ancora più importante sviluppare la nostra elasticità e capacità di resilienza, assorbendo l’evento, reagendo ad esso nel presente in modo funzionale, riuscendo a diluire la tensione fisica o mentale al momento giusto.

Allenarsi a gestire lo stress

Alcune tecniche possono aiutarci ad affrontare situazioni di criticità e a gestire l’ansietà nel migliore dei modi. Tra queste, ad esempio, ci sono le tecniche di “Problem Solving” (processi mentali atti a risolvere un problema), l’auto-Ipnosi o le tecniche di respirazione. Questi strumenti favoriscono il riequilibrio di mente e corpo e lo sviluppo della concentrazione, allenano l’individuo a contenere la tensione e a produrre rilassamento. Si tratta di tecniche che possono essere apprese e praticate in un quotidiano allenamento, guidati da professionisti che conoscano il funzionamento della mente e del corpo, oltre agli effetti della loro interazione.
L’autoefficacia e la gestione dello stress non sono infatti capacità innate, non richiedono un eccessivo e dannoso autocontrollo, bensì sono favorite dalla ricerca di un possibile equilibrio e riadattamento agli eventi, esercitandosi costantemente a lasciare e a riprendere il controllo con fluidità, anziché rigidamente.
Tutti siamo in grado di ampliare le nostre capacità di prevenire o superare lo stress e, se non ci riusciamo da soli, è opportuno non accanirci in reazioni inappropriate, ma affidarci a professionisti che ci aiutino a trasformare i limiti in risorse per vivere liberi dallo stress, ricordandoci la massima di Catone: “quello che ti manca prendilo in prestito da te stesso”.

 

 

 


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