Intestino sano con l'alimentazione giusta

Autore: Prof. Giorgio Zoli

Il fattore alimentazione

Anche i componenti della dieta potrebbero alterare l’espressione di alcuni geni sia in condizioni di normalità che di varianti geniche e la dieta, quindi, potrebbe diventare un fattore di rischio per l’insorgere di numerose malattie ma potrebbe anche esercitare un ruolo protettivo. Il fenotipo, cioè quello che siamo e come ci mostriamo, è il risultato dell’interazione tra ambiente, cioè dieta e flora batterica intestinale, e genotipo, ossia il nostro corredo genetico: tale interazione può poi sfociare nel giusto equilibrio o nell’infiammazione.
Se consideriamo, dunque, l’alimentazione come strumento per limitare le alterazioni genetiche, è necessario che Nutrigenomica e Nutrigenetica stimolino gli studi sull’interazione fra cibo e geni, con l’obiettivo di stabilire una dieta assolutamente personalizzata per ciascun individuo.
Per esempio: una dieta ricca di frutta e fibre riduce il rischio sia di Colite ulcerosa che di Morbo di Crohn; al contrario, un deficit di Vitamina D, l’eccesso di Omega 6 e di grassi saturi aumentano il rischio di Malattia di Crohn.
Nel corso degli anni numerosi altri alimenti sono stati considerati potenzialmente responsabili di MICI: la margarina, perché i chilomicroni, particelle di grasso che la compongono, potrebbero scatenare, in soggetti predisposti, la formazione dei Granulomi che sono alla base della Malattia di Crohn; il latte vaccino fresco, nel quale sono presenti micobatteri in grado di indurre la formazione di granulomi nell’intestino e poi i grassi in genere, il dentifricio, le diete a basso contenuto di fibre, ecc.
È stato dimostrato, inoltre, che la durata dell’allattamento al seno è inversamente proporzionale al rischio di sviluppare una Malattia intestinale, cioè più lunga è la durata dell’allattamento e più basso è il rischio di sviluppare una Malattia Cronica dell’Intestino (MICI).

Curare l’intestino con gli alimenti

Le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino presentano molto spesso importanti segni di malnutrizione che vanno da una perdita di peso (60-70% dei casi alla diagnosi), all’Anemia (60-70% dei casi), fino a un deficit di varie vitamine e oligoelementi. Se la malattia, soprattutto nel caso del Morbo di Crohn, si manifesta durante l’infanzia o l’adolescenza, il 20-30% dei Pazienti manifesta un deficit della crescita e dello sviluppo.
La malnutrizione può essere determinata da varie cause, quali aumento del fabbisogno energetico (infiammazione, febbre, steroidi, crescita), perdita di nutrienti (trasudazione attraverso la mucosa intestinale ulcerata, interruzione del circolo enteroepatico degli acidi biliari), ridotta superficie assorbente (da resezione, malattia della mucosa, contaminazione batterica dell’intestino tenue, aumentato transito), ridotta assunzione di cibo con la dieta (dolori dopo i pasti, deficit di zinco, calo dell’appetito da aumento in circolo di citokine, le molecole proteiche dell’infiammazione).
Il trattamento nutrizionale delle MICI consta di una serie di possibilità che vanno dalle diete povere di scorie, cioè a basso contenuto di fibre, a quelle invece ad alto contenuto di fibre, fino alle diete di esclusione, cioè con un numero di alimenti molto ristretto. Di queste, l’unica che veramente svolge un importante ruolo nella Malattia di Crohn con stenosi, cioè con restringimenti del lume intestinale, è la dieta a basso contenuto di fibre. Ma i veri trattamenti nutrizionali sono quelli che utilizzano la cosiddetta nutrizione artificiale. Si tratta della nutrizione parenterale per via endovenosa, in grado di mettere a riposo l’intestino e di migliorare lo stato nutrizionale del soggetto, e della nutrizione enterale, ossia la cosiddetta “dieta liquida” che, oltre a mettere a riposo l’intestino e migliorare lo stato nutrizionale, costituiscono una vera e propria terapia per la Malattia di Crohn. Se correttamente utilizzate come unica fonte di nutrimento per qualche settimana, questi metodologie di alimentazione hanno un effetto paragonabile a quello degli steroidi. L’unico lato negativo sta nel fatto che vengono somministrate attraverso un sondino o, al massimo, possono essere bevute (sono disponibili a i gusti di cioccolato, caffè fragola, vaniglia, ecc.), ma non tutti le gradiscono.