Alterazioni cromatiche e possibili cause

Quando la visione dei colori è alterata

Come abbiamo detto, è grazie al lavoro dei coni che l’occhio umano può percepire i colori fondamentali e le varie combinazioni cromatiche che derivano dalla loro mescolanza. Ciò avviene solo quando il livello di illuminazione è normale (ossia alla luce del giorno). Esistono, tuttavia, numerose alterazioni del senso cromatico, alcune congenite, altre invece acquisite come, ad esempio, in caso di patologie oculari.

Gli esami diagnostici

Esistono diverse tecniche, tutte basate sul principio di identificazione cromatica, che consentono un esame corretto del senso cromatico: tra queste ricordiamo le metodiche di denominazione, quelle di comparazione (le lane colorate di Holmgren), le tecniche di discriminazione (le cosiddette tavole pseudoisocromatiche di Ishihara), di classificazione (test di Farnsworth 100 HUE, composto da pastiglie colorate a luminosità e saturazione costante da disporre in sequenza corretta secondo la loro lunghezza d’ordine in ordine decrescente) ed, infine, quelle di egualizzazione (anomaloscopio di Nagel).

Alterazioni cromatiche congentite...

Le alterazioni cromatiche congenite (Discromatopsie e Acromatopsie) possono riguardare Pazienti che presentano una riduzione della sensibilità nei confronti di un solo colore, ad esempio il rosso (protanomali), il verde (deuteranomali) o il blu (tritanomali).

Viceversa ci sono Pazienti che presentano una completa assenza della sensibilità verso un colore fondamentale (e sono chiamati rispettivamente protanopi, deuteranopi, tritanopi). Il Daltonismo, ad esempio, patologia che deriva da un difetto del cromosoma X, quindi, di natura genetica, è una condizione in cui si registra la completa assenza di visione dei colori rosso-verde (deuteranopia).

... o acquisite

Le forme acquisite di alterazione della percezione cromatica, invece, sono dovute alla presenza di malattie della retina maculare o del nervo ottico e sono caratterizzate da anomalie di vario grado, variabili nel tempo e che possono interessare assi cromatici diversi (giallo-blu, giallo-verde, rosso-verde). Anche nei Pazienti affetti da Cataratta, disturbo che implica l’opacità del cristallino, la lentina che si trova subito dietro la pupilla, può dare modificazioni cromatiche. Questa patologia, infatti, si comporta come un filtro giallo a densità crescente che provoca sia una riduzione dell’acutezza visiva (visus) che del senso cromatico, assorbendo in particolare le lunghezze d’onda brevi (blu-violetto) e permettendo il passaggio delle radiazioni di alta lunghezza d’onda (rosso).

Alcuni celebri esempi

Nel campo dell’arte ci sono tanti esempi di artisti affetti da un’alterazione della percezione dei colori. Pensiamo, ad esempio, a Claude Monet, le cui opere dipinte tra il 1920 e 1923 non contengono azzurro ma abbondano di rosso e giallo, mentre quelle dipinte tra il 1923 e il 1926 sono prive di giallo e rosso, con diverse gradazioni di celeste e violetto come colori dominanti. Proprio nell’intervallo tra questi due periodi l’artista ha subito un intervento di Cataratta all’occhio destro. Analogamente, attraverso lo studio di opere prodotte in periodi diversi della loro vita, si può dire la stessa cosa dei pittori William Turner e William Mulready. Anche Edgar Degas era affetto da una patologia retinica all’occhio sinistro, con la presenza di un’alterazione nella visione dei colori oltre ad uno scotoma centrale, verosimilmente una Maculopatia degenerativa, che lo costringeva a disegnargli “attorno” (lo scotoma comporta un’alterazione caratterizzata dalla comparsa di macchie cieche, quindi aree di minor efficienza visiva). Un tipico esempio nel dipinto “La lezione di danza” dove si può notare come la parte della tela in basso a destra, quella cioè corrispondente allo scotoma, resti vuota.

L’importanza della luce

Sappiamo, del resto, quanto la luce sia importante per tutti noi: regola, infatti, i nostri ritmi biologici influendo sul benessere complessivo del nostro organismo. La luce ultravioletta, in particolare, incide sulla produzione di vitamine mentre la luce blu-turchese contribuisce all’equilibrio ormonale regolando umore e ciclo sonno-veglia. La luce blu-viola, al contrario, può avere effetti tossici sulla retina neurosensoriale e sull’epitelio pigmentato retinico, in particolare, la luce blu contenuta nell’illuminazione ambientale a LED (Light Emitting Diode) e OLED (Organic Light Emitting Diode), nella luce solare, nei fari delle automobili e negli schermi di computer, smartphone e tablet; per questo motivo, è importante riconoscere i rischi associati ad un’esposizione prolungata riducendo, da parte dei costruttori la quantità di luce blu prodotta dai loro devices, da parte di chi ne fruisce, invece, specie bambini e ragazzi, il tempo d’uso, accortezza necessaria, opportuna e fondamentale che va attuata fin dalla più giovane età.  


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