Autore: Dott.ssa Lidia Rota Vender

ALT e il Network europeo

Per far fronte a questa emergenza, le associazioni dedicate alla prevenzione delle Malattie cardio e cerebrovascolari si sono organizzate in un network europeo, l’EHN - European Heart Network, che da Bruxelles da anni esercita pressione sul Parlamento europeo perché prenda provvedimenti a tutela della salute dei cittadini e organizzi campagne di sensibilizzazione a livello nazionale in tutti i Paesi dell’Unione Europea. ALT, con la sua ultima campagna social, ha fatto un nuovo, importante, passo avanti per diffondere consapevolezza e conoscenza in materia. Affinché nessuno, un domani possa dire “io non lo sapevo”.
È dimostrato, infatti, che dal punto di vista della fisiopatologia, la stragrande maggioranza delle Malattie cardio e cerebrovascolari è causata da una Trombosi. E anche se queste malattie sono temibili e colpiscono il doppio dei tumori, possono concretamente essere evitate almeno in un caso su tre. Decidere di farlo dipende solo da noi. È bene ridare importanza all’impatto che le scelte di vita quotidiane possono avere sulla probabilità di evitare un evento cardio o cerebrovascolare.
Sono tante, infatti, le attività che si possono condurre per migliorare i propri stili di vita. ALT ha proposto 5 “Salti di qualità”: trascorrere un paio di sere alla settimana senza Tv, Pc o telefonino; inventare un nuovo piatto leggero e gustoso per fare il pieno di frutta e verdura; vivere un fine settimana all’aperto, dedicandolo alla bicicletta, alle camminate e alla corsa; cucinare in compagnia scegliendo le ricette dell’agenda del cuore di ALT e riporre un pizzico di attenzione in più nel ridurre la dimensione del proprio piatto. Del resto, è della nostra salute che parliamo. Perché non dedicarle la giusta cura?

Ognuno può fare la sua parte

È chiaro a tutti che l’epidemia di Malattie cardiovascolari da Trombosi può e deve essere arginata: provoca morte ma spesso anche gravi invalidità , che gravano per mezzo punto sul PIL per ogni aumento del 10% di queste malattie. E l’aumento previsto nei prossimi anni va ben oltre il 10%. Non fare nulla e stare a guardare sarebbe uno spreco ingiusto, uno spreco che non ci possiamo permettere, per l’impatto sull’economia dei Paesi e delle singole famiglie. Ognuno può e deve fare la sua parte: il Paziente nel modificare i fattori di rischio legati allo stile di vita, le Associazioni nel promuovere campagne di coinvolgimento e sensibilizzazione, le Istituzioni nell’approvare leggi che favoriscano l’adozione di uno stile di vita sano (si pensi alle normative anti-smog, alla creazione di nuovi spazi verdi e di piste ciclabili, al riconoscimento dell’attività fisica nelle scuole come una materia quotidiana e fondamentale per salvare i nostri bambini). La scienza, del resto, fornisce ogni giorno nuove evidenze sulla stretta relazione fra riduzione o eliminazione dei fattori di rischio e riduzione della probabilità di malattia.
Anche l’Unione Europea sta facendo la sua parte, anche se molto lentamente: è un gigante che si muove piano, ma si muove. La legge contro il fumo, le leggi sulla riduzione dell’inquinamento atmosferico, i progetti città sane e scuole sane, sono piccoli tasselli che ci condurranno a un futuro migliore.

Una priorità sociale

Le risorse a nostra disposizione, dunque, ci sono, sta a noi capire come usarle nel modo più efficace. Ad esempio, smettendo di fumare oggi, in dodici mesi possiamo abbassare il rischio di eventi vascolari; cominciando a fare attività fisica possiamo ridurre il peso e lo stress; mangiando meno e meglio faremo del bene al nostro cuore e al nostro cervello; riducendo il consumo di sale ridurremo la pressione del sangue, perderemo ancora una volta peso e, di conseguenza, eviteremo di danneggiare le articolazioni e preverremo molti tipi di cancro, infine, riducendo gli zuccheri ridurremo la probabilità di Diabete e muovendoci ridurremo i livelli di colesterolo nel sangue.
Insomma, cambiare si può. E ALT lo dimostra: non è sempre, e solo, questione di genetica, non tutto dipende da medici e medicine, molto più spesso è questione di semplice volontà e costanza nell’adottare dei comportamenti che potrebbero salvarci la vita. Combattere insieme la battaglia contro le Malattie cardiovascolari da Trombosi è una priorità sociale: modificare i fattori di rischio vuol dire salvare almeno 200mila persone ogni anno. ALT con le altre Associazioni per la prevenzione cardiovascolare, le Società scientifiche e i media forma una squadra eccezionale per rendere efficace la prevenzione e contribuire a ridurre l’impatto drammatico delle Malattie cardiovascolari. Una squadra fantastica pronta al salto di qualità più bello: quello della salute!


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