Parkinson, possibile la diagnosi precoce

Autore: Prof. Aldo Quattrone

 

I sintomi non motori, rappresentativi di una malattia già esistente seppur poco visibile, sono di fatto segnali molto precoci e per questo motivo possono essere considerati veri e propri campanelli di allarme. Una corretta ricerca e identificazione dei sintomi non motori consente dunque di poter eseguire una diagnosi precoce. Diverse sono infatti le avvisaglie della patologia: si va dalla riduzione dell’odorato ai disturbi del sistema nervoso vegetativo, fino ai dolori articolari ed in ultimo, ma certo non per importanza, ai disturbi del sonno. Questi segnali vanno sempre ricercati e indagati con molta attenzione, soprattutto in soggetti a rischio di sviluppare la malattia come i familiari di primo grado dei Pazienti affetti da Parkinson.

Il Test olfattivo

l disturbo precoce più frequente è la riduzione dell’olfatto, chiamata anche Iposmia. L’Iposmia è un biomarcatore facilmente rilevabile con un semplice Test olfattivo (Sniffing Test) e può precedere di diversi anni (anche 4-6 anni) la comparsa del Morbo di Parkinson. Per questa ragione, deve essere sempre ricercata nei soggetti a rischio di sviluppo della malattia.
La rapidità e la facilità d’esecuzione del Test olfattivo, eseguibile in centri specializzati, rende questo esame un potenziale strumento di screening su larga scala. Tuttavia, la presenza di Iposmia in altre malattie neurologiche e nella popolazione generale, soprattutto con l’avanzare dell’età e indipendentemente dal Morbo di Parkinson, rende questo marcatore poco specifico.

Stipsi e Parkinson

Uno dei più comuni segnali precoci della Malattia di Parkinson, anche se molto spesso trascurato, è la Stipsi, a sua volta espressione di disturbi del sistema nervoso vegetativo, che tra le altre cose regola l’attività dei muscoli lisci dell’intestino e della vescica. Nei soggetti affetti da Stipsi, questi muscoli diventano meno sensibili e meno efficienti. La Stipsi associata alla Malattia di Parkinson è spesso accompagnata da una sensazione di pienezza anche dopo un pasto modesto; inoltre può durare anche per un lungo periodo di tempo, differenziandosi per questo dalla Stipsi ordinaria.
Anche il tratto urinario può essere precocemente coinvolto dalla malattia: è come se la parete della vescica diventasse ipersensibile ed una minima dilatazione fosse già sufficiente a dare una sensazione di pienezza, causando un bisogno impellente di urinare. Anche i disturbi della pressione sanguigna possono essere un segno precoce della Malattia di Parkinson: possono manifestarsi clinicamente con vertigini, vista annebbiata, sensazione di svenimento al risveglio, oppure addirittura con cadute. Tuttavia, un po’ come accade per l’Iposmia, tutti questi disturbi del sistema nervoso vegetativo sono poco specifici, dal momento che possono fare parte del quadro clinico di altre malattie neurologiche, quindi possono essere ricondotti a cause diverse dal Parkinson.

Dolori articolari

Tra le avvisaglie più frequenti del Morbo di Parkinson rientrano senz’altro i dolori articolari a spalle, braccia e collo. Particolarmente comune nelle donne è proprio il dolore al collo, che viene percepito a volte anche come un disagio o un intorpidimento. Il dolore articolare causato dal Parkinson, tuttavia, si differenzia da quelli legati a crampi o stiramenti, poiché non si esaurisce in due o tre giorni, ma può persistere per un lungo periodo di tempo. Per questo motivo, i soggetti che lo accusano si rivolgono quasi sempre ad un Medico Ortopedico, arrivando dal Neurologo soltanto diversi anni dopo l’esordio del disturbo. Naturalmente, non tutti i dolori articolari rappresentano spie del Parkinson, ma questo disturbo non va sottovalutato, soprattutto nei soggetti a rischio.