Stomaco, se il dolore è ricorrente

Autore: Prof. Davide FestiDott.ssa Martina TaddiaDott. Giovanni Marasco

 

Litiasi della colecisti

La Malattia Litiasica è nella maggior parte dei casi priva di sintomi; in circa il 20% dei casi compare il sintomo caratteristico e specifico, la colica, che si caratterizza per un dolore all’ipocondrio destro o all’epigastrio, che costringe al riposo e che non scompare con la defecazione. Possono essere presenti anche sintomi dispeptici (cattiva digestione), quali gonfiore addominale, intolleranza ai grassi, eruttazioni.   

Digestione difficile

La cosiddetta “digestione difficile” (Dispepsia funzionale) è una condizione caratterizzata da vari sintomi gastrointestinali, localizzati alla parte superiore dell’addome, in assenza di una documentata patologia organica. 
La prevalenza della Dispepsia è stimata tra il 30% ed il 50% della popolazione generale. Si ritiene inoltre che  tale condizione rappresenti tra il 3 e il  5% delle cause di visita al Medico di Medicina Generale. E’ caratterizzata da sintomi quali dolore allo stomaco ricorrente e bruciore con correlazione variabile con i pasti (a digiuno, dopo  mangiato o indipendentemente dal  pasto), rigurgito, sensazione di pienezza post-prandiale anche dopo i pasti di piccola entità, sensazione  di gonfiore addominale, eruttazione, nausea e vomito post-prandiali.  
La diagnosi di Dispepsia funzionale  si basa sull’anamnesi (presenza  dei sintomi da molti anni e loro accentuazione in corrispondenza di  stress emotivi o fisici) e sulla normalità della visita medica e di eventuali indagini praticate.
La Dispepsia funzionale ha, caratteristicamente, un andamento variabile con periodi di quiescenza e altri di accentuazione  dei sintomi, spesso in occasione di stress fisico o psichico; raramente determina decadimento delle condizioni generali o grave dimagramento ed è pertanto una patologia a decorso  benigno senza complicanze. Tuttavia bisogna porre particolare attenzione  a eventuali sintomi correlati, che potrebbero indicare la presenza  di un’altra malattia, così come all’età del Paziente che, se superiore ai 45 anni, suggerisce un approfondimento diagnostico. I consigli più semplici da dare ai Pazienti affetti da Dispepsia  sono: regolarizzare l’ora dei pasti, evitare pasti abbondanti o ricchi  di grassi e spezie, evitare farmaci gastrolesivi (FANS, acido acetilsalicilico),  ridurre o eliminare alcol, caffè, fumo. Spesso i Pazienti traggono  beneficio dall’uso di procinetici che  aumentano la motilità di tutto il tubo digerente, facilitando lo svuotamento dello stomaco, antisecretori gastrici come inibitori di pompa protonica che riducono la secrezione acida dello stomaco, antiacidi come sintomatici per ridurre momentaneamente l’acidità, protettori di mucosa per limitare il danno da acido cloridrico, ansiolitici e, nei casi più gravi, antidepressivi per ridurre la componente psicosomatica.  

Segnali di allarme

In conclusione, la gamma di condizioni  patologiche che determinano  un dolore allo stomaco è ampia e richiede una diagnosi differenziale; è importante sottolineare come sia sempre necessario rivolgersi al  Medico, soprattutto quando il dolore  allo stomaco si associa a sintomi e  segni di allarme quali: età superiore a 50 anni, perdita di peso inspiegabile, anemia, sanguinamento gastrointestinale, difficoltà e/o dolore durante  la deglutizione, vomito persistente, pregressa ulcera gastrica, pregresso intervento chirurgico allo stomaco, familiarità per tumori del tratto gastrointestinale.       


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