Autore: Dott. Fernando Perrone

Starting Therapy Insulinica

Invece la cosiddetta Starting Therapy Insulinica va iniziata alle prime avvisaglie del fallimento terapeutico proprio presso lo studio del Medico di famiglia, associando alla terapia orale (quasi sempre Metformina) una sufficiente quantità di insulina “basale” ad azione lenta, senza picchi di attività, calcolata in base alla glicemia a digiuno del mattino e somministrata alla sera verso le 22 circa; successivamente, se è necessario, si può ricorrere ad una certa quantità ad azione rapida per correggere l’iperglicemia post-prandiale dosata in modo proporzionale all’introduzione soprattutto dei carboidrati e alla glicemia preprandiale. In questo modo si rispetta il fisiologico rilascio di insulina da parte del pancreas.
La Starting Therapy Insulinica può essere agevolmente iniziata dal Medico di famiglia, utilizzando schemi molto pratici e semplici che tengono conto della glicemia a digiuno del mattino.
Tutto questo percorso deve avvenire con un impegno del Paziente (empowerment) sempre più costante verso l’automonitoraggio glicemico e l’autogestione del conseguente aggiustamento terapeutico con la condivisione del Medico di famiglia che rimane sempre in costante e qualificato confronto con i colleghi dei Centri Diabetologici di riferimento, nell’ambito della gestione integrata di una patologia che non deve più fare paura.
Anzi, il trattamento “intensivo” così ipotizzato riduce la mortalità associata al Diabete del 50% nel corso dei 13 anni successivi e porta ad un risparmio economico considerevole già dopo 4 anni in un combinato virtuoso che lega appropriatezza diagnostica e terapeutica, ricerca scientifica e sostenibilità economica del Sistema Sanitario Nazionale.

La gestione integrata

Tutto ciò senza intaccare il modello italiano di gestione integrata del Diabete Mellito costituita da una rete capillare di Centri Diabetologici, che interagiscono con i Medici di Medicina Generale con “Interessi Clinici Speciali”, i cui risultati sono di gran lunga migliori che in Francia, Germania, Regno Unito e anche Stati Uniti in termini di riduzione dell'incidenza delle complicanze e dei ricoveri ma anche della mortalità, con costi pro-capite inferiori anche del 50-60%.
Tutto questo è possibile grazie ad una lungimirante legislazione ad hoc con cui il Governo si impegna a garantire ai Pazienti diabetici l'accesso alla cura e alle prestazioni in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. In questo modo è stato possibile raggiungere invidiabili punti di eccellenza in ogni parte d'Italia nella gestione integrata attraverso efficaci campagne di sensibilizzazione dei cittadini sulla prevenzione del Diabete (mediante attività fisica e corretti stili di vita) e campagne di informazione rivolte ai Medici con lo scopo di ribadire l’importanza di cure adeguate e appropriate onde evitare le gravi e dispendiose complicanze con relativo ricorso al ricovero ospedaliero.
Mentre all'orizzonte si prospettano altre sfide come la Telemedicina, la ricerca in ambito genetico e biomolecolare come pure nuove proposte terapeutiche e nuovi e più moderni sistemi di autocontrollo della glicemia (come il glucometro che non prevede l'uso di aghi), negli studi del Medico di Medicina Generale quotidianamente si affrontano i problemi contingenti legati al Diabete con la consapevolezza che è vero che bisogna combattere l'iperglicemia ma è l'ipoglicemia a far più paura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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