La gola può essere soggetta a vari problemi che possono riguardare i diversi aspetti della sua funzionalità, una visita specialistica può fare chiarezza sull’origine del disturbo

La gola, o faringe, è un punto di incontro tra le vie aeree e quelle digestive, dotato di una straordinaria sensibilità necessaria, non solo per difendere le vie aeree dall’ingestione accidentale di cibo non masticato o di corpi estranei, ma anche per assolvere al delicato compito di riconfigurarsi, in pochi decimi di secondo, da organo al servizio della respirazione (transito dell’aria) in organo della deglutizione (passaggio del cibo dalla bocca all’esofago). Per svolgere la sua funzione, quindi, la faringe è collegata a molte altre strutture anatomiche ed è intensamente innervata; ciò spiega quanto possano essere fastidiose le irritazioni, anche banali, della mucosa faringea, una delle cause del cosiddetto “nodo alla gola”. Allo stesso tempo, una incoordinazione neurologica, anche minima, della faringe può provocare un’alterazione del transito del cibo, chiamata Disfagia.

Gola e naso

La faringe, posta dietro naso e bocca, deve il suo benessere al corretto filtraggio, riscaldamento e umidificazione dell’aria inspirata attraverso il naso. Ecco perché gran parte delle Malattie infiammatorie della faringe si verificano in soggetti costretti a respirare dalla bocca a causa di alterazioni strutturali del naso come, ad esempio, gravi deviazioni del setto nasale oppure per Patologie infiammatorie croniche della mucosa nasale di natura allergica od aspecifica. In tali casi la visita otorinolaringoiatrica metterà in evidenza come l’organo da curare non sia la faringe, bensì il naso, ripristinandone la corretta respirazione fisiologica. Al contrario, anche quando il naso risulta perfettamente integro nella sua fisiologia, può sussistere, in alcune persone, l’abitudine a respirare dalla bocca; si tratta, nella maggior parte dei casi, di comuni condizioni disfunzionali che derivano da cattive abitudini prese fin dai primissimi anni di vita (uso prolungato del ciuccio oltre i due anni, suzione del dito o allattamento artificiale non eseguito correttamente) e che possono alterare l’equilibrio funzionale dei muscoli masticatori e lo sviluppo scheletrico della parte inferiore del viso (deglutizione atipica). Queste alterazioni andrebbero intercettate e corrette in età pediatrica con la Terapia logopedica miofunzionale e il supporto dell’Ortodontista.

Respirazione dalla bocca e reflusso

La respirazione dalla bocca, sia essa obbligata da una inadeguata funzionalità nasale o indotta da abitudini scorrette, determina un’irritazione cronica della mucosa faringea, con possibili riacutizzazioni per infezioni virali o batteriche; in questo caso, la sensazione sarà quella di un dolore alla gola più o meno intenso, accentuato dalla deglutizione e quasi sempre accompagnato da febbre. Nelle forme di croniche, invece, in assenza di riacutizzazione, la sensazione sarà quella di un fastidio insistente alla gola, percepito spesso come un vero e proprio “nodo”.
Un’altra causa molto comune di “nodo alla gola”, è legata all’irritazione delle mucose laringee e faringee causata dal reflusso, non quello più comunemente inteso come Reflusso gastro-esofageo, ma piuttosto quello cosiddetto “alto”, ossia faringolaringeo, causato dalla risalita dell’acido fino alla faringe. In tale forma il reflusso raggiunge prima la faringe e da qui la laringe, dove provoca una forte irritazione delle mucose laringee che, diversamente da quelle esofagee, sono sprovviste di difese contro l’acido; la sensazione legata al Reflusso faringolaringeo non sarà quindi tanto di bruciore, quanto di necessità di “raschiare” la gola per un fastidio definito appunto come “globo” o “nodo” alla gola. La valutazione laringoscopica sarà quindi determinante per individuare i segni tipici del reflusso alto, mentre la scelta della terapia più opportuna sarà condivisa con lo Specialista Gastroenterologo.


In caso di Disfagia

Con il termine Disfagia, invece, s’intende un’alterazione del transito del cibo dalla bocca allo stomaco. In questa fase la laringe chiude la via respiratoria, difendendola dalla penetrazione di frammenti di materiale ingerito, mentre lo sfintere esofageo superiore si apre consentendo il passaggio del bolo che viene poi sospinto dall’esofago fino allo stomaco. La Disfagia può essere quindi “alta” quando riguarda le prime fasi della deglutizione (orali e faringea), “bassa” quando riguarda l’esofago. Mentre le difficoltà di propulsione esofagea (riguardante prevalentemente i solidi) sono note da tempo, negli ultimi decenni si è compreso quanto siano importanti anche le alterazioni delle fasi “alte” della deglutizione, che riguardano prevalentemente i liquidi e possono causare gravi Polmoniti (definite “ab ingestis”) dovute alle infezioni causate dalla penetrazione di frammenti di cibo nel polmone.
Il sintomo principale della Disfagia alta, ovvero quella che riguarda il crocevia aero-digestivo, è la tosse, che si manifesta soprattutto in corrispondenza dell’assunzione di liquidi o di cibi a doppia consistenza (ad esempio la minestrina in brodo). La velocità di transito in faringe dei liquidi è infatti maggiore rispetto ai solidi e metterà più facilmente in crisi la dinamica faringo-laringea che viene rallentata in presenza di molte Patologie neurologiche o, più semplicemente, con l’avanzare dell’età. In questo caso, qualora la sintomatologia diventi frequente è opportuno consultare lo Specialista Foniatra.

Se il disturbo è nella deglutizione

I deficit della deglutizione sono causati quasi sempre da incoordinazione motoria oppure da deficit della forza muscolare e sono quindi riconducibili, nella maggior parte dei casi, a Malattie neurologiche che possono insorgere in modo subdolo e progredire lentamente oppure manifestarsi in modo acuto. In questo caso la Disfagia andrà a risolversi per recupero funzionale progressivo nella maggior parte dei Pazienti ma, in genere, le tecniche di Riabilitazione logopedica, grazie ad esercizi di rinforzo muscolare ed ancor più mediante Tecniche di compenso funzionale (posizioni del capo che consentano un transito più sicuro del bolo e modificazioni della consistenza del cibo che lo rendano più semplice da deglutire), permettono il mantenimento o il ripristino della corretta alimentazione per bocca. In termini di prevenzione, è comunque importante sottolineare come il persistere di sensazioni di fastidio impongano un controllo specialistico otorinolaringoiatrico anche per escludere eventuali neoformazioni faringee o laringee.