Cardo mariano toccasana per il fegato

Autore: Dott. Danilo Carloni

L’azione antiossidante

Il Cardo mariano vanta anche importanti proprietà antiossidanti, prevenendo il danno dei radicali liberi alle cellule del fegato. L’azione antiossidante è risultata efficace nei casi di intossicazione del fegato indotta dall’assunzione di alcol etanolo e di paracetamolo, entrambi responsabili dell’impoverimento delle scorte di glutatione (sostanza che svolge un ruolo molto importante nei processi di detossificazione) nel fegato.
Va ricordato che le reazioni ossidative sono alla base di diverse Malattie del fegato, compreso ad esempio infiammazioni, processi degenerativi (tumori) e intossicazioni da sostanze estranee al normale metabolismo.
Molti studi hanno mostrato l’utilità del Cardo mariano in caso di Cirrosi alcolica, la Malattia del fegato provocata dall’assunzione smodata di alcol: la somministrazione di Silimarina può contribuire a migliorare la funzionalità del fegato, riducendo i valori degli enzimi risultanti alterati in Pazienti con Malattia epatica indotta dall’assunzione di sostanze tossiche.

Nel danno epatico da abuso di alcol

Quando un danno al fegato è determinato dall’abuso cronico di alcol o altre sostanze tossiche, si può verificare un processo che può modificare nel tempo la struttura e la funzionalità di questo organo. Si tratta di una reazione di risposta agli stimoli lesivi che viene svolta dalle cellule stellate del fegato che, in questi casi, si moltiplicano e si trasformano in cellule capaci di produrre e depositare fibre di collagene; l’accumulo di queste ultime determina il fenomeno sopra descritto e definito di Fibrosi epatica.

In caso di Insufficienza epatica

Grazie alle proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, anticirrotiche, l’assunzione del Cardo mariano può essere quindi indicata in caso di Insufficienze epatiche di varia origine, nel trattamento di supporto delle Epatiti acute e croniche e delle intossicazioni alimentari o indotte da alcol, farmaci e tossine.
Le preparazioni farmaceutiche più accreditate sono gli estratti secchi standardizzati e titolati contenenti il 70-80% di flavolignani della Silimarina che vanno assunti alla dose giornaliera di 420 mg; tale dose può essere dimezzata nel trattamento preventivo.

Durante l’allattamento e per uso alimentare

Accanto agli importanti effetti sul fegato, va ricordata anche la tradizionale proprietà della pianta di incrementare la montata lattea, attività peraltro confermata da uno studio che ne evidenzia al contempo la buona tollerabilità anche in condizioni particolarmente delicate come l’allattamento.
Per concludere, fra gli usi tradizionali del Cardo mariano sono compresi anche quelli di interesse in campo alimentare; le foglie tenere e giovani della pianta vengono infatti consigliate in insalata oppure lessate come surrogato degli spinaci. Allo stesso modo i fusti teneri e freschi, appena bolliti per togliere l’amaro, vanno conditi per poter essere apprezzati con i cavoli, mentre i ricettacoli fiorali ricordano, nel sapore e nel modo di cottura, i carciofi.

 


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