La forza del fitocomplesso
Come sempre, quando si parla di piante, l’attività immunostimolante è accompagnata da altre azioni, grazie alle molteplici molecole presenti nel fitocomplesso, prima fra tutte l’attività antinfiammatoria ad opera delle alchilammidi presenti nella droga. Esse infatti inibiscono un enzima che svolge un ruolo fondamentale nella risoluzione dei processi infiammatori. Un’altra attività interessante dell’Echinacea è quella antibatterica, di cui è responsabile l’echinacoside, che impedisce la penetrazione dei batteri attraverso la cute, potenziando la sua protezione meccanica contro gli agenti patogeni esterni. I derivati dell’acido caffeico sarebbero invece maggiormente implicati nell’impedire l’adesione batterica e nel contrastare l’attacco di alcuni virus come quelli dell’Herpes e dell’Influenza. Questa azione di protezione dai virus sembra coinvolgere l’inibizione di un enzima, la ialuronidasi, che è addetto alla rottura delle molecole di acido ialuronico. I virus e altri agenti esterni (come i morsi di serpente) sono ricchi di questo enzima e lo utilizzano per penetrare più facilmente nei tessuti: l’Echinacea, inattivandolo, protegge l’organismo dai virus e dagli effetti tossici dei morsi dei serpenti. Ecco spiegato l’utilizzo che ne facevano le popolazioni indigene americane e la sua riscoperta e utilizzo in prodotti dermocosmetici per lenire e ridurre i segni dell’Acne, oltre che per favorire i processi di cicatrizzazione e guarigione delle ferite. È chiaro dunque, come l’azione combinata delle varie molecole che compongono il fitocomplesso vada a garantire un’azione di protezione globale.
Come si assume?
I risultati degli studi sull’Echinacea confermano che si ottiene efficacia terapeutica già a partire dal succo fresco delle parti aeree della variante purpurea. L’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) consiglia infatti l’utilizzo da 1,5 a 4,5 ml di succo, fino a un massimo giornaliero di 9 ml di succo, mentre nel caso di preparati fluidi o essiccati deve essere comunque garantito un dosaggio corrispondente a 6-9 ml di succo fresco al giorno. Il succo espresso può essere utilizzato anche per uso topico in preparati contenenti dal 10 al 20% di succo, da applicare in piccola quantità sulla zona ferita 2-3 volte al giorno. Parlando invece della radice, l’EMA consiglia l’assunzione di 40 mg più volte al giorno, fino ad un massimo di 360 mg al dì e di iniziare la terapia, qualora non sia necessario il ricorso ad antibiotici, ai primi sintomi del Raffreddore per un massimo di 10 giorni. In termini di prevenzione, ci sono pareri discordanti. Un possibile schema è quello indicato dalla Commissione E tedesca che prevede l’assunzione di succo o estratto secco per tre cicli da 30 giorni ciascuno, intervallati da 15 giorni di riposo. La Farmacopea Francese propone invece cicli di 2 mesi su 3 o di 15 giorni al mese per 3 mesi durante il periodo invernale. Le indicazioni EMA sono però più restrittive: prevede infatti un periodo di assunzione non superiore ai 21 giorni.
A cosa fare attenzione?
Tutte le specie di Echinacea sono considerate abbastanza sicure e prive di effetti collaterali gravi. Infatti può essere utilizzata con tranquillità sia negli adulti che nella popolazione pediatrica, grazie a formulazioni prive di alcol adatte ai più piccoli. È bene ricordare però che, sebbene sia tradizionalmente usata anche nei bambini, l’EMA ne sconsiglia l’utilizzo al di sotto dei 12 anni. L ’utilizzo di Echinacea in caso di Malattie sistemiche progressive come Tubercolosi, Malattie dei globuli bianchi, Collagenosi, Sclerosi multipla, AIDS, Infezioni da HIV e altre Malattie immunitarie, a causa della sua attività immunostimolante. In alcuni casi, è stata riportata epatotossicità, e non andrebbe quindi utilizzata in caso di Malattie epatiche o trattamenti con farmaci epatotossici. Esiste un possibile rischio di reazioni allergiche in individui sensibili, fino ad arrivare a rischio di reazioni anafilattiche in Pazienti atopici. Infine, può interagire con alcuni farmaci aumentando o diminuendo la loro efficacia, pertanto prima di utilizzarla andrebbe contattato il proprio Medico curante, così come per l’uso in gravidanza e allattamento.