Terza età, più in forma con il movimento

Autore: Dott.ssa Sara Dal BenDott.ssa Anna Maria Foggetti

 
Il percorso di riabilitazione

Non esistono invece linee guida specifiche che precisino il tipo e l’intensità di attività fisica adeguata per i soggetti anziani fragili; comunque, nelle età più avanzate, generalmente si propone un programma di esercizi fisici di tipo aerobico, strutturati per giusta intensità e modalità (numero di ripetizioni, durata e frequenza), e adattati alle caratteristiche e alla complessità delle persone anziane da riabilitare.
Tra le attività proposte vi sono la cyclette, il cammino a velocità sostenuta e il nuoto, ma anche esercizi di resistenza e stretching del tronco e degli arti; queste attività possono contrastare la Sarcopenia e le rigidità muscoloscheletriche, ma allo stesso tempo intervengono positivamente anche sull’aspetto cardiovascolare, respiratorio e propriocettivo.
All’interno di un percorso riabilitativo della persona anziana, preventivo o curativo che sia, devono trovare spazio anche esercizi specifici per il controllo posturale in stazione eretta e durante il cammino. Ad esempio, si può richiedere alla persona di mantenere l’equilibrio in presenza di perturbazioni e sollecitazioni, proposte sotto forma di spinte alle anche o alle spalle, o ancora si richiede di svolgere compiti funzionali come maneggiare una palla mantenendo la postura eretta o camminando. Questo tipo di esercizio stimolerà il soggetto a esercitare le proprie strategie motorie e sensoriali per il controllo posturale e conseguentemente ridurrà il pericolo di caduta, che nelle persona anziana costituisce un rischio che può portare a disabilità spesso anche grave.

Promuovere l’esercizio fisico

Pertanto, poiché l’esercizio fisico migliora la resistenza ossea, il livello di coordinazione motoria, la flessibilità, la velocità, la stabilità e l’equilibrio, l’obiettivo primario in sanità pubblica dovrebbe essere lo sviluppo di strategie atte a promuovere la diffusione dell’attività fisica in tutti gli ambienti e in tutte le fasce di età. Tali strategie hanno il preciso scopo, attraverso l’attivazione di interventi di dimostrata efficacia, non solo di migliorare la salute del singolo individuo, ma anche di indurre benefici sia a livello sociale che economico facendo sì che la collettività tragga giovamento in termini di riduzione dei costi della sanità pubblica, di incremento della produttività e dell’efficienza dei servizi pubblici.

Il ruolo della Fisioterapia

Abbiamo visto come le modificazioni morfologiche e funzionali del sistema muscolo-scheletrico legate all’invecchiamento (in particolare Sarcopenia e Artrosi) fanno parte di un processo fisiologico degenerativo, che in quanto tale colpisce tutti i soggetti, anche in assenza di patologie associate. A ciò si aggiunge il declino complessivo dei sistemi fisiologici, aumentando così la “fragilità” del soggetto. Gli anziani perciò presentano un rischio maggiore di sviluppare deficit funzionali, deterioramento cognitivo e malattie croniche che possono portare anche a situazioni di disabilità gravi.
Ecco perché il percorso di cura e riabilitazione di una persona anziana non può essere basato su un approccio malattia-specifico, ma deve essere caratterizzato dalla stretta collaborazione e coordinazione tra i diversi Professionisti sanitari che mirano ad uno stesso obiettivo: il recupero o, nei casi di danno stabilizzato, il mantenimento, dei livelli funzionali raggiunti dalla persona anziana e il rallentamento del processo involutivo tipico delle forme degenerative. All’interno di un’équipe sanitaria, il Fisioterapista agisce preventivamente nei Pazienti anziani fragili, mediante strategie riabilitative mirate a prevenire la comparsa di Sarcopenia e disturbi muscolo-scheletrici correlati all’invecchiamento; nel caso di conseguenze patologiche funzionali, il Fisioterapista provvederà a specifici programmi riabilitativi mirati al recupero della funzionalità persa.
Per agire correttamente il Fisioterapista deve fare riferimento a linee guida presenti in letteratura, che complessivamente convalidano il beneficio dato da programmi di esercizio fisico, purché sia tarato sul bisogno riabilitativo di singoli o dei gruppi di persone anziane con simili difficoltà o più patologie correlate all’età. Questo consentirà di contribuire al mantenimento dell’autonomia e conseguentemente del benessere psicofisico delle persone anziane.


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