Cibi “senza”, tra falso mito e utilità

Autore: Prof. Paolo Ranalli

Senza zuccheri e senza grassi

Molte persone sono convinte che l’assenza di zuccheri e grassi aiuti a non ingrassare, in realtà è falso: spesso nei prodotti light gli ingredienti utilizzati per sostituire grassi e zuccheri (additivi, emulsionanti, stabilizzanti) possono risultare poco sani e non sempre meno calorici. Per esempio, nei grissini la differenza di calorie tra un etto di grissini “normali” e un etto di quelli “alleggeriti” si attesta intorno alle 30 calorie. Stesso discorso vale per i biscotti e i dolci senza zucchero che, in molti casi, hanno le stesse calorie di quelli normali perché gli ingredienti mancanti devono essere rimpiazzati da altri, altrettanto calorici. Quindi è preferibile consumare i cibi tradizionali riducendo le quantità. Invece, le suddette diciture possono invogliare i consumatori a mangiarne di più.

Senza olio di palma

Recentemente è stato paventato il pericolo per l’olio di palma e molte industrie alimentari fanno a gara a scrivere sulle confezioni, con bella evidenza, la dicitura “senza olio di palma”. Ciò è stato generato dal fatto che, fino a poco tempo fa, l’olio di palma se ne stava nascosto in etichetta, coperto dalla vaga dicitura “oli vegetali”; ora non più: sulla famosa crema di nocciole che tutti conosciamo, ad esempio, sta scritto chiaro e tondo. I consumatori hanno scoperto, per esempio, che nei biscotti che consumavano ogni mattina c’era una buona parte di olio di palma, olio di colza oppure olio di semi di girasole. Ci si è resi conto, insomma, della grande diffusione dell’olio di palma in molti prodotti alimentari, probabilmente dovuta anche alla demonizzazione di altri grassi che sono saliti, via via, sul banco degli imputati: il burro, i grassi trans e infine l’olio di soia, inviso perché Ogm.
Ciò ha innescato, in buona parte inconsciamente, dubbi su possibili effetti negativi dell’olio di palma sulla salute dell’uomo. Tali dubbi sono stati alimentati, un po’ ad arte, anche da ragioni eco-ambientali, ovvero dalle possibili conseguenze negative che la coltivazione di palma da olio produce sull’ambiente naturale. Sulla salute, è bene sottolinearlo, non ci sono evidenze scientifiche dirette circa la eventualità che l’olio di palma possa essere dannoso per l’uomo, non più di un qualsiasi altro grasso vegetale con simile composizione percentuale di grassi saturi e mono/polinsaturi, quali ad esempio il burro. Gli studi nei quali l’olio di palma è stato sostituito, nell’alimentazione umana, da altri grassi animali o vegetali hanno evidenziato che il consumo di olio di palma non determina un aumento di rischio di malattie cardiovascolari.

Bufale nel piatto

Si va affermando l’idea che il cibo faccia male e i cibi “senza” sono diventati un must della cultura contemporanea. Il cibo deprivato nasce negli anni ’50 con il caffé decaffeinato, ma è negli ultimi anni che ha avuto una grande diffusione. Non a caso, sugli scaffali dei supermercati si moltiplicano i prodotti “senza olio di palma”, “senza glutine”, “senza caffeina”, “senza zuccheri”, “senza lattosio”. Nelle confezioni, ormai, c’è scritto tutto quello che non c’è. E c’è più roba che non c’è di quella che c’è. Non c’è dubbio, si tratta di una gigantesca scoperta del marketing: si vendono prodotti grazie a quello che non contengono.

Come andare sul sicuro?

Per ogni problema o particolare esigenza alimentare va assolutamente evitato il “fai da te” e rivolgersi agli Specialisti di riferimento: Medico, Dietologo, Nutrizionista e Dietista.
Il primo criterio di una educazione alimentare sana si basa sulla dieta variata: occorre mangiare di tutto, cambiare spesso e, naturalmente, avere un occhio attento alle quantità ed alla qualità. Il cibo più salutare costa di più. Vero, ma solo nel breve periodo. Comprare fast food può farci risparmiare ma solo nell’immediato. Quanto si risparmia oggi si paga domani per le conseguenze di uno stile di vita poco sano. Comunque, per non sbagliare basta affidarsi alla Dieta Mediterranea. L’unico mito inossidabile nell’alimentazione, spesso messo in discussione da mode e cibi spazzatura. Resta quella più salutare grazie al suo apporto equilibrato di carboidrati, verdura, pesce e carne e la ridotta presenza di grassi. La salute dell’intestino ne beneficia grazie alle fibre presenti nella verdura.


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