Autore: Dott. Fabio PizzaProf. Fabio CirignottaDott.ssa Rebecca Marzocchi

Il caffè come alimento

La pianta del caffè fa parte della famiglia delle Rubiacee, la Coffea, di cui esistono due varianti: la Coffea Arabica e la Coffea Canephora, più comunemente chiamata Robusta. La prima è più delicata e qualitativamente migliore, la seconda è molto più resistente alle aggressioni ed è per questo che viene venduta ad un prezzo decisivamente inferiore. Il caffè di tipo Arabica ha un contenuto di caffeina variabile dall’1,1% all’1,7%, è dolce, lievemente acido e ricco di aroma; il tipo Robusta, invece, ha il doppio della caffeina (2-4%), ha un gusto più amaro ed è meno profumato. Spesso, in commercio, si trovano miscele dei due tipi di caffè, a diversa percentuale. Dal punto di vista nutrizionale, il caffè contiene, oltre la caffeina, l’acido clorogenico, l’acido caffeico, polifenoli, trigonellina (precursore dell’acido nicotinico), potassio, magnesio, calcio, solfato, fluoro, vitamina E, ecc. Il caffè, che fino a poco tempo fa veniva considerato dannoso a vari livelli per l’organismo, è stato recentemente rivalutato in termini positivi.

I benefici del caffè

Uno dei principali benefici del caffè è da correlare alla presenza di antiossidanti, che combattono lo stress ossidativo e i radicali liberi. Lo stress ossidativo è implicato nello sviluppo e nella patogenesi di numerose condizioni, e il caffè sembra proprio svolgere un effetto curativo e preventivo in alcune di queste, tra cui il Diabete mellito e le malattie che fanno parte della Sindrome Metabolica (Insulinoresistenza, Dislipidemie, Steatosi Epatica, Ipertensione Arteriosa), le malattie neurodegenerative (Morbo di Parkinson), le Malattie epatiche e cardiovascolari, e il Cancro (colon, fegato). Recentemente è stato dimostrato che più del 60% dell’assunzione di antiossidanti da parte degli adulti proviene proprio dal consumo di caffè, nonostante l’aumentato consumo di frutta e verdura tra la popolazione. Le sostanze antiossidanti predominanti nel caffè sono i polifenoli, ma troviamo anche l’acido caffeico, l’acido ferulico, la vitamina E, le melanoidine, i prodotti della reazione di Maillard ed i lignans (fitoestrogeni). Anche la caffeina ha proprietà antiossidanti, ma nelle concentrazioni in cui si trova nella tazzina di caffè il suo ruolo è trascurabile. L’effetto antiossidante, tra l’altro, non viene annullato dall’aggiunta di latte nel caffè, lasciando via libera a chi è abituato a bere il caffè macchiato. Caffeina, polifenoli, acido caffeico e trigonellina hanno recentemente dimostrato un effetto antibatterico, soprattutto nei confronti dei batteri intestinali e dello Streptococcus mutans, responsabile delle carie dentarie e delle parodontiti. Gli acidi clorogenico, ferulico, caffeico, appartenenti alla famiglia degli acidi fenolici, oltre ad un potente effetto antiossidante, hanno dimostrato un’attività antinfiammatoria, che si esplica anche a livello cardiovascolare. A conferma di ciò, mentre fino a poco tempo si attribuiva al caffè un aumentato rischio cardiovascolare, secondo recenti studi l’assunzione regolare e moderata di caffè sembra si correli ad un minor tasso di mortalità per eventi cardiovascolari, attraverso un'azione antiaterosclerotica, antiossidante e antiinfiammatoria.


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