Svezzamento, dal latte alla pappa

Autore: Dott.ssa Elisa Civardi

La dieta settimanale

Una volta che la dieta si è arricchita e il bambino ha preso confidenza con il cibo, è importante mantenere un giusto equilibrio tra i vari nutrienti e alternare gli alimenti proponendo carne e pesce 3-4 volte alla settimana ciascuno, prosciutto cotto 1 volta la settimana, uovo 1 o 2 volte, legumi 2 o 3 volte, formaggio 2 o 3 volte la settimana. Frutta e verdura, invece, devono far parte della dieta di grandi e piccini ogni giorno.

Niente sale, niente zucchero!

L’organismo dei piccoli non ha bisogno né di sale né di zuccheri aggiunti. Anche dopo il primo anno di vita, meglio utilizzare il sale con grande parsimonia e abituare il bambino al gusto naturale del cibo a tutto vantaggio della sua salute anche in età adulta.
Lo zucchero bianco può essere evitato del tutto e anche i dolciumi vanno offerti solo occasionalmente: in questo modo i bambini non avranno la tendenza a ricercare il sapore dolce e non saranno a rischio di Obesità.

Cibi vietati

Alcuni alimenti sono considerati ad alto rischio e quindi vietati fino ai tre anni. Tra questi i frutti di mare, che possono provocare infezioni o intossicazioni. Per lo stesso motivo, non vanno utilizzati carni e pesci crudi: i bambini non hanno ancora un sistema di difesa molto efficiente e sono quindi più a rischio degli adulti. Si possono assumere, ma solo in minima quantità, formaggi grassi (quali mascarpone, gorgonzola), salame, pancetta, mortadella e coppa: va però ricordato che il loro elevato contenuto di lipidi altera il senso dell’appetito e favorisce il sovrappeso.

Quali bevande?

La risposta è una sola: acqua naturale! Vanno evitate le bevande zuccherate, che non apportano benefici nutrizionali, anzi favoriscono l’Obesità e abituano al sapore dolce, aumentandone l’attrattiva. Anche dopo i tre anni l’assunzione di tè freddo, succhi di frutta, coca cola o altre bibite dovrebbe essere il più possibile limitata. Sono inoltre proibiti caffè, tè e altre bevande contenenti caffeina o teina: hanno un effetto stimolante per nulla benefico per i bambini, con conseguenze negative sul sonno e sull’umore. Ovviamente divieto assoluto a tutti gli alcolici fino all’età adulta: essi danneggiano irreversibilmente le cellule cerebrali ed interferiscono con la crescita.

A tavola con i grandi si può se...

Spesso le mamme si domandano a che età il bambino può cominciare a mangiare come gli adulti: la risposta può essere “fin dall’inizio dello svezzamento” , se la famiglia ha una dieta sana, oppure “mai”, se nella tavola dei grandi trovano posto fritti, grassi animali, intingoli, salse e dolciumi. Ecco perché non esiste una risposta uguale per tutti: non sono i bambini che devono mangiare come gli adulti, ma sono gli adulti che devono adottare uno stile di vita ed un regime alimentare corretto da trasmettere ai propri figli, per farli crescere sani e forti.

Allergie e Celiachia

Fino a non molto tempo fa si pensava che la migliore prevenzione nei confronti delle Allergie alimentari fosse quella di procrastinare il più possibile l’introduzione dei più comuni allergeni. In controtendenza con le teorie del passato, oggi si sta affermando una scuola di pensiero secondo cui la somministrazione precoce dei cibi più di frequente implicati nella comparsa di Allergie potrebbe favorire una maggiore tolleranza nei loro confronti.
L’epoca di introduzione del glutine, invece, non influenza in alcun modo il rischio di ammalarsi di Celiachia. Solo nei bambini geneticamente predisposti (nati da genitori celiaci) è stato recentemente dimostrato che ritardare fino a 12 mesi l’introduzione del glutine aiuta a prevenire la malattia.


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