Autore: Prof. Paolo RanalliDott.ssa Valentina Ranalli

 

Curiamo la psiche

Il Tumore può avere profonde ripercussioni sulla sfera psicologica, affettiva, familiare, sociale e sessuale sia del Paziente che dei suoi familiari. Dalla letteratura psicooncologica viene riportato che almeno il 30% delle persone colpite da Cancro presenta un quadro di sofferenza psicologica, caratterizzata in particolare dalla presenza di ansia, depressione e da difficoltà di adattamento, che influenza negativamente la qualità della vita, l’aderenza ai trattamenti medici, i tempi di degenza, di recupero e di riabilitazione. Tale sofferenza può cronicizzare se non identificata e quindi trattata. Sindromi ansiose e depressive possono generare un vortice di scelte sbagliate, anche alimentari e di stile di vita, per esempio condurre ad adottare modelli alimentari non adeguati e incorrere, di conseguenza, in disturbi del comportamento alimentare.
Molti sopravvissuti perseverano nelle cattive abitudini: mangiano troppo e male, fumano, fanno poca attività fisica, sono in sovrappeso. Molte ricerche hanno dimostrato come i lungo-sopravviventi, soprattutto anziani, siano più esposti a secondi Tumori, Malattie cardio-vascolari, Obesità e declino funzionale. Problemi che possono essere contrastati da comportamenti salutari: sport e corretta nutrizione aiutano a diminuire il pericolo di recidive e a preservare qualità di vita e funzionalità migliori.

La valenza del cibo

Nel rapporto educazione alimentare-benessere fisico e psico-cognitivo, l’alimento agisce principalmente come fattore di prevenzione:

  • permette al sano di restare sano;
  • previene disturbi del comportamento alimentare che possono insorgere in persone soggette a stati di ansia e depressione (tra cui, coloro che hanno vissuto una esperienza di patologia invasiva, come quella tumorale);
  • ritarda l’insorgenza dell’invecchiamento cerebrale, rallentando il declino cognitivo nelle persone anziane. 

Le sostanze antiossidanti

Le verdure e i cibi vegetali proteggono attraverso molti meccanismi, ma il più importante è legato al contenuto di sostanze antiossidanti (Vitamina.C, Vit.E, beta carotene e altri carotenoidi, vari polifenoli, composto solforati) che impediscono l’attivazione di molte sostanze cancerogene e preservano le strutture cellulari e lo stesso DNA dall’aggressione di sostanze ossidanti che si generano nei normali processi metabolici.
Per quanto siano disponibili pochi studi epidemiologici che mettano in correlazione la dieta ricca di fitocomposti con l’incidenza e la mortalità da Tumori, un corretto modello nutrizionale con scopi preventivi deve comprendere frutta e verdura, deve essere ipocalorico e combinare alimenti contenenti carboidrati a medio e basso indice glicemico con acidi grassi salutari omega-3, riducendo, al tempo stesso, l’apporto di proteine, di grassi saturi, di grassi polinsaturi omega-6 ed eliminando i grassi polinsaturi trans.

Consumatore consapevole

È un consumatore educato ad un atteggiamento responsabile nel consumo degli alimenti. Conoscere le componenti che concorrono alla qualità del prodotto che si acquista e si mangia serve al consumatore a comprendere il legame strettissimo del cibo con la sostenibilità ambientale del processo produttivo e dei servizi ad esso collegati (consumo di energia, uso dei trasporti, tutela della biodiversità). Le scelte alimentari di questo consumatore si ispirano ai criteri di una dieta bilanciata e mediterranea, ovvero ricca di cereali integrali, proteine vegetali (di cui i legumi sono ottime fonti), frutta, verdura, olio di oliva, pesce azzurro e povera di zuccheri semplici ad alto indice glicemico.
In generale, la qualità della vita e la salute di una persona dipendono da scelte alimentari, attività fisica e stile di vita salutare. In particolare, va rilevato che molte persone obese o in sovrappeso hanno difficoltà a distinguere le loro sensazioni biologiche di fame e sazietà. La conseguenza è che, spesso, si mangia non per fame ma per abitudine o per gestire le proprie emozioni (fame emotiva). Tanto più si è lontani dalla condizione di equilibrio interiore, tanto più il cibo diventa momento di sfogo compensativo.