Altri supporti scientifici
Nel giro di pochi giorni sono comparsi alcuni importanti e qualificati contributi che, da differenti punti di vista, hanno supportato la nostra ipotesi:
- Una revisione scientifica, pubblicata su “Nutrients”, “Evidence that Vitamin D Supplementation Could Reduce Risk of Influenza and COVID-19 Infections and Deaths” (WB Grant et al) (link) sottolinea che la Vitamina D riduce il rischio di infezioni respiratorie, attraverso particolari meccanismi biochimici e stimola l’attività immunoregolatoria, potenzialmente rilevante rispetto al rischio di produzione di sostanze infiammatorie da parte delle cellule del sistema immunitario e di Polmonite, osservata in Pazienti con Covid-19. Lo studio conclude che, pur nella necessità di condurre una specifica sperimentazione, durante la pandemia da Covid-19 tutti i Pazienti e gli operatori sanitari dovrebbero assumere la vitamina D al fine di prevenirne la diffusione.
- Uno studio, condotto in Svizzera (link) anch’esso pubblicato su Nutrients, ha successivamente confermato la presenza di una ridotta presenza di Vitamina D nel plasma nei Pazienti con Coronavirus positivi alla PCR (Proteina C-reattiva) affermando che la supplementazione con Vitamina D potrebbe ridurre il rischio di infezione.
- Un articolo di autori inglesi, in corso di pubblicazione su “Aging Clinical and Experimental Research” (link) ha esaminato i Pazienti con Infezione da Coronavirus in numerosi Stati europei, evidenziando una forte associazione fra ridotti livelli di Vitamina D da un lato e maggiore morbilità e mortalità dall’altro, con particolare significatività in Italia, Spagna e Svizzera e consigliando, a fini preventivi, la somministrazione di Vitamina D nei soggetti a rischio.
- Una recentissima revisione scientifica redatta da K. Adams, (link) ha espressamente citato il nostro articolo ed ha indicato la Vitamina D come un potenziale utile supporto nei Pazienti Covid-19.
- Uno studio condotto in California da Glinsky, (link) ha utilizzato la moderna intelligenza artificiale afferendo a Banche dati di Genomica molecolare, ed ha identificato alcune sostanze dotate di effetto potenzialmente inibente o stimolante l’espressione dei geni ACE2 e FURIN, che favoriscono il decorso dell’infezione da Coronavirus; fra queste, la Vitamina D e la Quercitina, un flavonoide vegetale, hanno mostrato un effetto inibitorio sull’espressione dei geni esaminati e pertanto gli autori, concludono che il compenso dell’Ipovitaminosi D può verosimilmente ridurre l’elevata mortalità conseguente all’infezione.