Autore: Dott. Silvio Caligaris

 

Cosa fare in caso di dissenteria?

È la causa più frequente di malattia nei viaggiatori: può insorgere nel 20-50% di coloro che si recano in Paesi con standard igienicosanitario minore rispetto a quello della zona di partenza. A scatenarla contribuiscono il cambio di alimentazione ed una serie di numerosi agenti patogeni (virus, batteri, parassiti) molto diffusi in quei Paesi. I sintomi, che possono durare da 3 a 7 giorni, sono costituiti da diarrea (con almeno 3 scariche di feci, liquide o semiliquide al giorno), nausea, vomito, dolori addominali, talvolta febbre e sangue nelle feci. Il trattamento dovrebbe limitarsi all’assunzione di liquidi, come succhi di frutta, bibite o tè leggero, e di soluzioni reidratanti per impedire la disidratazione.
L’uso di antibiotici ad assorbimento sistemico deve essere breve e preferibilmente su prescrizione medica.


Le più recenti epidemie

Infine, vorrei ricordare le principali epidemie che continuano a diffondersi in giro per il mondo: tra quelle da tenere sotto controllo vi sono sicuramente quella del virus Ebola, che ancora colpisce la Sierra Leone, Liberia e la Guinea Conakry, aree tuttavia normalmente non interessate dai flussi turistici, e quella di virus Chikungunya che da ottobre 2013 colpisce alcune isole caraibiche. Un richiamo particolare anche alle precauzioni da contatto respiratorio per chi si reca in Medio Oriente, dove serpeggia l’infezione dovuta al nuovo coronavirus MERSCoV. Infine è opportuna una particolare attenzione al contatto con gli animali selvatici, soprattutto nel sub-continente indiano e a Bali, dove è stato segnalato un incremento dei casi di Rabbia anche mortali conseguenti al morso di cane. 


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