La Facoemulsificazione...
Questa metodica consiste nell’intervento tradizionale che sfrutta gli ultrasuoni: per raggiungere il cristallino; lo Specialista esegue alcune piccole incisioni millimetriche alla base della cornea attraverso le quali penetra all’interno dell’occhio e, grazie ad una speciale pinza, crea manualmente un’apertura circolare nel sacco capsulare che contiene il cristallino ormai opaco. Preservare questa sacca delicatissima, spessa soltanto 14-15 micron, è molto importante dal momento che conterrà la lente artificiale sostitutiva (IOL). A supporto del lavoro dell’Oculista, per rimuovere il cristallino opacizzato, viene inserita, attraverso un’incisione corneale principale, il Facoemulsificatore, la tecnologia che, generando ultrasuoni, frammenta ed aspira progressivamente il cristallino naturale; il sacco capsulare, una volta svuotato e pulito, è pronto ad accogliere la nuova lente intraoculare.
... o Laser a Femtosecondi
Proprio come dice il nome, questo strumento lavora alla velocità del femtosecondo, ossia il sottomultiplo del secondo, pari infatti al suo miliardesimo. Questa nuova tecnologia rappresenta la più recente evoluzione delle tecniche chirurgiche per il trattamento della Cataratta: sfruttando la luce infrarossa con impulsi della grandezza di pochi micron e di brevissima durata (fra 290 e 550 Femtosecondi), permette allo Specialista di tagliare con maggior precisione i tessuti nei punti pianificati, rendendo così superfluo sia l’utilizzo del bisturi che degli ultrasuoni. Il fascio di luce Laser, inoltre, per la sua elevatissima velocità produce bassa energia, non arrecando quindi alcun danno all’interno dell’occhio.
I vantaggi del Laser
La principale differenza tra le due tecniche che abbiamo descritto consiste nella modalità di apertura della capsula e della frammentazione del cristallino: l’uso del bisturi e degli ultrasuoni nella prima e del Laser nella seconda. I vantaggi di quest’ultima tecnica sono: • potenzia la precisione dello Specialista; • riduce al minimo le manovre chirurgiche, rispettando maggiormente le strutture anatomiche; • diminuisce i tempi tecnici dell’intervento (frammentazione, rimozione del cristallino e inserimento della IOL).