Autore: Prof. Alberto Ritieni

Sostiene il cuore

L’Astragalo ha azione cardiotonica perché può modulare il metabolismo del sodio e del potassio, permettendo così di ridurre la pressione arteriosa e perciò può essere considerato un ipertensivo naturale utile nei Pazienti affetti da Angina pectoris.
L’astragaloside IV quindi allevia i danni al miocardio per la sua azione regolatrice dell’omeostasi di calcio e antiossidante. Le proprietà definite come adattogene dell’Astragalo (aumenta la resistenza dell’organismo a stress di varia natura) sono dovute alla capacità di ridurre il consumo di ossigeno mitocondriale e di sostenere la crescita e il metabolismo cellulare per cui indirettamente contrasta l’affaticamento, l’astenia, la stanchezza, specie nella fase convalescenziale post-trattamento con antibiotici.
Indirettamente, l’Astragalo aumenta le performance di apprendimento e di memoria oltre alla durata del sonno grazie agli effetti rilassanti che possiede.

Sostiene le terapie

La supplementazione ai Pazienti in Chemioterapia con estratto di Astragalo, grazie alla sua attività immunostimolante, pare aumenti l’efficacia della terapia antitumorale e ne riduca gli effetti tossici. L’Astragalo come antivirale inibisce l’enterovirus “Coxsackie B” che causa Miocarditi e Pericarditi e migliora il decorso delle infezioni da “Herpes simplex” e della Cervicite associata al papilloma virus tipo 16, inoltre allevia anche i danni da cytomegalovirus e da “Herpes simplex” tipo 2. Infine, l’azione antiossidante dell’Astragalo è collegata all’inibizione della reazione di perossidazione lipidica.
Uno studio recente ha dimostrato che l’estratto di Astragalo agisce positivamente nella vasodilatazione di solito collegata ad uno stato di infiammazione. La frazione attiva dell’Astragalo agisce sul processo infiammatorio; questa interessante attività antinfiammatoria si può assegnare a 5 isoflavoni e ad 8 saponine che possono prevenire o almeno alleviare le forme di infiammazione.

Preparazione degli estratti

La quantità giornaliera di Astragalo adoperata negli studi clinici va dai 2 ai 30 g di radice secca, attestandosi in media su 8-15 grammi.
Può essere utilizzato sotto forma di tisana o di decotto, usando la radice tagliata a fette sottili, che può essere somministrata un paio di volte al giorno, usandone circa 20 grammi alla volta, insieme al ginseng e alla liquirizia e lasciando poi bollire la miscela per circa 10 minuti. Di solito le dosi normalmente consigliate al giorno sono di 250-500 mg di estratto secco di Astragalo per quattro volte al giorno, oppure 1-30 grammi di radice secca per decotto o di 20-50 gocce di tintura madre per due volte al giorno per una azione immunostimolante o con dosi fino a 800 mg al giorno per combattere eventuali infezioni, stando attenti ad assumerla lontano dai pasti principali.

Controindicazioni per l’uso

L’Astragalo di solito è una fonte di molecole naturali ben tollerata da chi ne fa uso; addirittura dosi orali fino a 100 g/kg utilizzate nei ratti non provocano alcun effetto indesiderato o preoccupante.
Come rimedio naturale l’Astragalo ha una lunga storia, ma al momento non sono presenti in letteratura studi esaurienti e abbastanza robusti circa le sue possibili controindicazioni. Alcuni degli effetti collaterali riportati dal suo utilizzo riguardano un certo senso di stanchezza, di vertigini e un leggero abbassamento della pressione e questi effetti già ne sconsigliano decisamente il suo uso durante la gravidanza e l’allattamento e nei bambini al di sotto dei 12 anni di età. Per quanto riguarda le sue note proprietà immunostimolanti e antivirali, non è consigliato assumerlo contemporaneamente a farmaci che hanno effetti simili, dato che potrebbe interferire con la loro azione terapeutica.
L’Astragalo può interagire farmacologicamente con i farmaci della classe degli antiaggreganti piastrinici che agiscono come agenti preventivi, con gli anticoagulanti come eparine a basso peso molecolare o dicumarolici e con gli agenti trombolitici o fibrinolitici come le streptochinasi o le urochinasi che agiscono invece su trombi già presenti, perché potrebbe verificarsi un aumento del rischio di sanguinamento.

Il parere del Medico è fondamentale per l’utilizzo o meno dell’Astragalo nei Pazienti che hanno subito un trapianto d’organo e che sono in terapia con dei farmaci immunosoppressori e anche con immunostimolanti per cui potrebbero subire delle interferenze non auspicabili per il Paziente.


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