Occhi affaticati davanti al computer

Autore: Dott. Matteo FagnolaProf. Silvio Maffioletti

 
Lenti monofocali e occupazionali

L’utilizzo di un occhiale ben calibrato resta lo strumento più utilizzato per la riduzione della CVS. Le lenti monofocali possono essere una buona soluzione se l’addizione fornita è inferiore a 0,75-1,00 diottrie, in quanto forniscono un ottimo campo visivo, un intervallo di visione nitida sufficientemente ampio e non inducono l’assunzione di posture forzate.
Le lenti a profondità di campo (chiamate anche ‘occupazionali’ o ‘da ufficio’) sono anch’esse una soluzione intelligente e utile, perché studiata appositamente per migliorare il comfort della visione ravvicinata dello schermo e della tastiera del videoterminale. Queste lenti hanno la particolarità di presentare nella porzione superiore un potere meno positivo rispetto a quello della porzione inferiore, e vengono costruite in modo da permettere sia una visione confortevole del PC (e di oggetti posti a 2-3 metri di distanza) attraverso la zona medio-superiore della lente, sia una visione nitida della tastiera e dei fogli sulla scrivania con la porzione inferiore. Il vantaggio delle lenti occupazionali è quindi quello di garantire un intervallo di visione nitida più ampio rispetto alle lenti monofocali.
Le lenti progressive presentano invece un intervallo di visione nitida privo di limite distale, ma la zona di lente che permette la visione nitida del monitor si trova nella parte inferiore. Gli utilizzatori di lenti progressive, pertanto, si trovano talvolta costretti ad assumere posture scorrette, inclinando all’indietro il capo e andando così incontro a possibili disturbi. Anche le lenti bifocali sono certamente inadeguate per chi lavora al computer, poiché richiedono che l’asse visivo sia inclinato verso il basso di almeno 20° per ottenere una visione nitida degli oggetti ravvicinati, una condizione incompatibile con il lavoro d’ufficio.

Scarsa lacrimazione

Tra le varie concause della Sindrome da Visione al Computer merita un discorso a parte la scarsa lacrimazione. Durante l’utilizzo del computer, la frequenza di ammiccamento si riduce notevolmente. Di conseguenza si registra un aumento del tempo di esposizione della superficie oculare e una maggior evaporazione del liquido lacrimale. Per risolvere questo tipo di problema è indicato l’utilizzo di sostituti lacrimali, selezionati dall’Oftalmologo in relazione alle caratteristiche lacrimali del soggetto.


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