Autore: Dott. Marco Galignano

 

Ascoltare e plasmare la voce

All’inizio del percorso di riscoperta del proprio potenziale fonatorio, è importante ascoltarsi, ascoltare la voce, la propria e quella degli altri; sensibilizzare la dimensione d’ascolto secondo diversificati punti di vista. In principio è inconsueto. Perché sentiamo costantemente i rumori o le voci intorno a noi, siamo immersi nei suoni, ma non lo facciamo con attenzione, non “sentiamo” profondamente, ascoltiamo poco o non ascoltiamo la qualità e la reale frequenza dei suoni.
Secondo le ricerche di Alfred Tomatis (Audio-fonologia e Audiopsicofonologia), il sistema fonatorio è direttamente collegato, per via nervosa, al sistema auditivo.
Nell’insieme è un circuito audiovocale, un sistema al contempo di controllo e di emissione. Per riassumere con semplicità il principio di base funzionale: basta capire che noi possiamo emettere soltanto i suoni che riusciamo ad ascoltare. Le implicazioni di questo semplice concetto sono delicate e multiformi, perché riguardano gli aspetti fisiologici ma anche quelli psicologici, relazionali e professionali dell’utilizzo della voce.
Lo studio della vocalità per fini professionali o di salute è realmente complesso, multiforme, condizionato dal contesto e dai Terapeuti o Maestri, esperti o presunti tali, a cui ci rivolgiamo per dedicarci al “ri-apprendimento” della dimensione vocale nelle relazioni private o professionali.
Ho trattato l’Audiopsicofonologia di Tomatis nel volume “Pedagogia e Scienza della Voce” (Omega Edizioni, 2013): in questa pubblicazione di ordine interdisciplinare, insieme al Metodo Tomatis sono argomentati altri 10 metodi all’avanguardia sulla abilitazione o la riabilitazione vocale. Lo studio accademico della voce umana è una ricerca intensa, nuova, “in progress”, che vorrebbe colmare un vuoto d’integrazione nelle ricerche scientifiche. Nel volume appena citato ho trattato sia il livello strettamente scientifico di necessaria conoscenza, dalla respirazione all’articolazione delle parole, sia la sfera della Psicologia della voce, oltre che la sua Pedagogia. Nell’insieme ho cercato di proporre una sorta di manuale operativo, sfaccettato, utile.
In conclusione, non bisogna mai dimenticare che lo studio della propria voce è qualcosa di strettamente personale, che ognuno di noi può prendersi in carico in autonomia, provando ad attivarsi nella vita di tutti i giorni attraverso alcune attenzioni sul proprio corpo:

  • provare a respirare correttamente, ovvero con naturalezza;
  • provare a emettere la voce liberamente, senza costrizioni;
  • infine provare a parlare con una buona articolazione e un giusto coordinamento “psicoaffettivo”: cercando di armonizzare al meglio voce, salute, personalità e cultura.

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