Etichetta alimentare, impariamo a leggerla

Autore: Prof. Paolo Ranalli

L’etichettatura degli alimenti permette al consumatore di scegliere prodotti conformi ai requisiti di sicurezza e qualità 

Parafrasando Feuerbach “L’uomo è ciò che mangia”, tuttavia verrebbe da aggiungere: “Se non sai quello che mangi, non sai che persona sei!” Il momento della scelta e dell’acquisto degli alimenti risulta infatti cruciale per chi desidera curare la propria alimentazione ed è pertanto necessario prestare attenzione all’etichetta dei prodotti.
La qualità degli alimenti può essere declinata in vari modi: la norma UNI EN ISO la definisce “l’insieme delle proprietà e caratteristiche di un prodotto o servizio che gli conferiscono l’attitudine a soddisfare bisogni espressi o impliciti dei consumatori”. Gli elementi che contribuiscono a determinare la qualità degli alimenti sono:

  • proprietà organolettiche o sensoriali: colore, apparenza, consistenza, succosità, sapori, astringenza, aromi;
  • valore nutrizionale: contenuto in calorie, composizione in termini di proteine, aminoacidi essenziali, vitamine e sali minerali, digeribilità e disponibilità;
  • stabilità: l’attitudine del prodotto a non andare incontro ad una rapida alterazione durante il percorso di trasformazione industriale, confezionamento, magazzinaggio e trasporto;
  • healthiness: la capacità di alcuni componenti del cibo di favorire la salute (flavonoidi, carotenoidi, vitamine, peptidi bioattivi);
  • fattori di natura psicologica: convenienza, prezzo, facilità di impiego, novità. Queste caratteristiche sono il risultato delle condizioni agricole in cui l’alimento è ottenuto, degli effetti dei trattamenti tecnologici ai quali le materie prime sono sottoposte (che le possono modificare profondamente), delle condizioni e durata del magazzinaggio, delle tecniche di distribuzione al consumatore.

Il momento della scelta e dell’acquisto degli alimenti risulta ovviamente cruciale per chi desidera curare la propria alimentazione ed è pertanto necessario prestare attenzione all’etichetta dei prodotti che riporta tali nozioni proprio affinchè il consumatore possa essere informato e di conseguenza possa optare per un prodotto anziché per un altro.

Cosa è riportato nell’etichetta?

L’etichetta è un marchio commerciale o di fabbrica apposto sull’imballaggio o sul contenitore di un alimento; essa riporta indicazioni inerenti l’alimento stesso; queste devono essere stampate in modo chiaro e leggibile. Le indicazioni obbligatorie che l’etichetta deve contenere, previste dalla normativa per i prodotti alimentari preconfezionati, sono diverse e tra queste ricordiamo innanzitutto la denominazione dell’alimento. Accanto a quest’ultima deve essere indicato lo stato fisico nel quale si trova il prodotto o lo specifico trattamento che ha subìto (ad esempio “in polvere”, “ricongelato”, “liofilizzato”, “surgelato”, “concentrato”, “affumicato”). Per i prodotti congelati prima della vendita e che sono venduti decongelati sarà obbligatorio riportare, accanto alla denominazione del prodotto, l’indicazione “decongelato”.

Ingredienti, quantità netta, conservazione e uso

L’etichetta deve riportare il dettaglio degli ingredienti che compongono l’alimento, in ordine decrescente di peso. Gli allergeni devono essere evidenziati con carattere diverso rispetto agli altri ingredienti per dimensioni, stile o colore, in modo da permettere di visualizzarne rapidamente la presenza. Nel caso di presenza di “oli vegetali” o “grassi vegetali” ci sarà un apposito elenco che ne indicherà l’origine specifica (ad esempio, olio di palma, olio di cocco, grassi idrogenati, ecc.).
Oltre alla quantità netta del prodotto, devono inoltre essere riportate le condizioni di conservazione ed uso al fine di consentire una conservazione e un uso adeguato degli alimenti dopo l’apertura della confezione.

Durabilità del prodotto

Distinguiamo due indicazioni che possiamo trovare sulla confezione del prodotto: la data di scadenza (nel caso di prodotti molto deperibili, la data è preceduta dalla dicitura “Da consumare entro il” che rappresenta il limite oltre il quale il prodotto non deve essere consumato) e il termine minimo di conservazione - TMC (nel caso di alimenti che possono essere conservati più a lungo si troverà la dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro il” che indica che il prodotto, oltre la data riportata, può aver modificato alcune caratteristiche organolettiche, come il sapore e l’odore, ma può essere consumato senza rischi per la salute).
Conoscere la differenza tra data di scadenza e TMC può essere utile per evitare che un prodotto venga gettato quando ancora commestibile, riducendo gli sprechi.


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