Cefalea oftalmica, quale rimedio?

Autore: Prof. Giovanni Calabria

Cosa fare?

Una visita oculistica è importante per escludere che vi siano cause oculari, che vanno dalle lesioni retiniche ai più banali difetti visivi mal corretti. Una volta escluse tali cause, occorre imparare a “gestire” le crisi di “mal di testa”. Occorre innanzitutto non spaventarsi: la consapevolezza che si tratta di un disturbo funzionale e non di una malattia aiuta ad abbreviare le crisi e a renderle meno frequenti.
È poi opportuno che ai primi segnali di crisi il Paziente si metta a sedere o si stenda in un luogo abbastanza buio per evitare gli stimoli visivi che sono spesso la causa scatenante la crisi (tecnicamente “trigger” ovvero il “grilletto” da cui partono i disturbi).
Prima di assumere farmaci ci sono rimedi sempre a portata di mano: il più importante è il caffè. Un caffè doppio (o anche una delle tante bevande contenenti caffeina) solitamente abbrevia molto la Cefalea. Talvolta, se la crisi di mal di testa è preceduta da aura o da disturbi visivi, l’assunzione precoce di caffeina porta alla cosiddetta “Cefalea oftalmica senza Cefalea”, ovvero i disturbi visivi non sono accompagnati da Cefalea o la Cefalea, se insorge, è più breve ed è meno dolorosa.

Quando consultare il Neurologo?

Nei casi più gravi, ovvero quando le crisi sono frequenti con sintomi neurologici evidenti (come mancanza di forza, spasmi, vertigini, nausea o parestesie), bisogna consultare un Neurologo.
La terapia gestita dal Neurologo potrà essere più complessa: possono essere prescritti derivati dell’ergot, triptani e molecole che inibiscono parzialmente la trasmissione tra neuroni.
In conclusione, è importante ribadire che la Cefalea oftalmica è spesso solo un disturbo funzionale che si supera con la serenità e la consapevolezza, un angolino buio e una tazza di caffè.


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