Gelsomino, tutte le proprietà

 

L’olio essenziale

Varie parti della pianta, quali petali, foglie e radici vengono impiegate per l’estrazione di composti con proprietà terapeutiche. Dal fiore si estrae un pregiato olio essenziale, costituito principalmente da acetato di linalile e di benzoile, linalolo, acido fenilacetico, farnesolo e, soprattutto, jasmone, cioè un chetone caratterizzante l’estratto e responsabile della tipica profumazione, apprezzata in campo aromaterapeutico e nell’industria dei cosmetici e delle fragranze femminili. In particolare, il suo profumo sembrerebbe agire sull’ipotalamo, stimolando la produzione di sostanze come la leu-encefalina, che riduce il senso del dolore e aumenta la sensazione di benessere e quindi può avere un effetto antidepressivo, contro attacchi di panico, stress, ansia, ma anche come potente afrodisiaco. In realtà si tratta di una mescolanza di molecole sensorialmente discordanti, che conduce ad un profumo unico.
Questo olio (che i Persiani offrivano agli invitati nei banchetti) viene usato anche nell’industria cosmetica per le sue proprietà tonificanti e rivitalizzanti nella prevenzione dell’invecchiamento della pelle e contro dermatiti e arrossamenti. Inoltre, l’inalazione delle sostanze presenti nell’olio di Gelsomino aumenta le onde beta cerebrali, le quali sono strettamente correlate a un aumento dello stato euforizzante.
Per una preparazione “fai-da-te” per vivere una completa armonia tra mente e corpo basta porre i fiori in un recipiente e coprirli con olio d’oliva per due volte il loro volume, lasciandoli poi macerare per un mese.

Proprietà antinfiammatorie, analgesiche e antipiretiche

Studi condotti su “Jasminum grandiflorum” hanno mostrato come l’oleuropeina, glucoside estratto dal fiore, possieda elevate proprietà contro il virus dell’Epatite B sia in vitro che in vivo. Effetti antiulcera sono, invece, attribuibili all’azione antiossidante di composti presenti a livello delle foglie; queste sono inoltre utilizzate per trattamenti anti-microbici o nel caso di dolori ai denti, stomatiti (infiammazione della mucosa del cavo orale) e malattie della pelle. Alcune ricerche hanno confermato le proprietà antinfiammatorie, analgesiche e antipiretiche delle radici di “Jasminum sambac”, utilizzate da sempre nella Medicina popolare cinese, ritenendole dovute a un effetto cumulativo di esperidina (flavonoide) e altri fitocostituenti. Altre virtù farmacologiche attribuite talvolta, almeno in qualche misura, al Gelsomino sono quella antiacne, citoprotettiva (protezione delle mucose), antibatterica e, addirittura, antivirale. Inoltre esso è impiegato nelle affezioni di lieve entità del tratto respiratorio, come tosse, catarro e raucedine.

Il tè verde al Gelsomino

Anche il settore alimentare ha recentemente aumentato il proprio interesse nei confronti di questa pianta. Il tè al Gelsomino, utilizzato da sempre in Cina, è richiesto da estimatori europei, che lo abbinano a dolci al cioccolato, o lo consumano freddo nella versione “on the rocks”, cioè versato bollente nei bicchieri riempiti con ghiaccio.
Esso è apprezzato non solo per la sua fragranza, ma anche per le qualità nutrizionali. La procedura tradizionale per la produzione del tè verde al Gelsomino (vecchia di decine di secoli) prevede che al tè essiccato si mescolino, a più riprese, boccioli freschi di Gelsomino raccolti durante la notte. Dopo ulteriore essiccazione si può consumare, senza l’aggiunta di altri ingredienti, compreso lo zucchero, che potrebbe alterarne le qualità organolettiche. Per evitare la comparsa di un retrogusto amaro e apprezzare appieno le proprietà digestive è consigliabile accorciare i tempi di infusione. Le virtù attribuibili alla miscela di tè verde e fiori di Gelsomino sono quindi il rallentamento dell’invecchiamento, dovuto all’elevato potere antiossidante, il rilassamento antistress e la prevenzione di malattie cardiovascolari; vi sono anche indicazioni di una possibile capacità di ridurre i livelli di colesterolo.
Unico aspetto critico che può essere imputato al Gelsomino è il suo elevato costo, poiché per gli usi indicati sono necessarie quantità ingenti di fiori, che devono essere raccolti a mano e durante le ore notturne. Peccato, quindi, che il “fiore dell’amore” non sia alla portata economica di tutti gli innumerevoli estimatori.


« Pagina precedente 2/2 Pagina successiva