sin neurologia- le nuove strategie per prevenire l'Alzheimer

I sintomi della malattia di Alzheimer sono riconducibili a deficit di memoria, soprattutto per fatti recenti, e, successivamente, a disturbi del linguaggio, perdita di orientamento spaziale e temporale, progressiva perdita di autonomia che definiamo come “demenza”.  

Sono 25 milioni le persone al mondo colpite dalla Malattia di Alzheimer, la più comune forma di demenza che conta 1 milione di casi solo nel nostro Paese. Alla base di questa malattia vi è l’accumulo progressivo nel cervello di una proteina, la beta-amiloide, che distrugge le cellule nervose e il loro collegamenti; questo processo può iniziare anche decenni prima delle manifestazioni cliniche.
Ma, attraverso la PET (Positron Emission Tomography), realizzata mediante la somministrazione di un tracciante che lega la beta-amiloide o analogamente con l'analisi dei livelli di tale proteina nel liquido cerebrospinale, mediante una puntura lombare, è possibile  stabilire un rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer prima della comparsa dei deficit cognitivi e rendono quindi fattibile l’avvio di strategie preventive, come dichiara il Prof. Carlo Ferrarese, Direttore Scientifico del Centro di Neuroscienze di Milano, dell’Università di Milano-Bicocca.
Tali strategie sono basate su molecole che determinano una riduzione della produzione di beta-amiloide, con farmaci che bloccano gli enzimi che la producono (beta-secretasi) o, in alternativa, anticorpi capaci addirittura di determinare la progressiva scomparsa di beta-amiloide già presente nel tessuto cerebrale. Questi anticorpi, prodotti in laboratorio e somministrati sottocute o endovena, sono in grado in parte di penetrare nel cervello e rimuovere la proteina, in parte di facilitare il passaggio della proteina dal cervello al sangue e la sua successiva eliminazione. Queste terapie sono attualmente in fase avanzata di sperimentazione e potrebbero modificare il decorso della malattia, prevenendone l’esordio.
Inoltre è noto da tempo che i fattori di rischio per le patologie vascolari quali ipertensione, diabete, obesità, fumo, scarsa attività fisica, contribuiscono anche ad un rischio maggiore di sviluppare la Malattia di Alzheimer e per questo è fondamentale condurre uno stile di vita adeguato come seguire una dieta mediterranea, svolgere esercizio fisico, praticare di hobby e i rapporti sociali.
La Società Italiana di Neurologia (SIN) conta tra i suoi soci circa 3000 specialisti Neurologi ed ha lo scopo istituzionale di promuovere in Italia gli studi neurologici, finalizzati allo sviluppo della ricerca scientifica, alla formazione, all’aggiornamento degli specialisti e al miglioramento della qualità professionale nell’assistenza alle persone con malattie del sistema nervoso.