sin neurologia - parkinson e diagnosi precoce

In vista della Giornata della malattia di Parkinson la Società Italiana di Neurologia ribadisce l’importanza della diagnosi precoce

Nel mondo sono circa 5 milioni le persone affette da Malattia di Parkinson, il disturbo neurodegenerativo più frequente dopo la demenza di Alzheimer, che solo nel nostro Paese fa registrare circa 220.000 casi. Compare in media intorno ai 60 anni di età, con forme precoci che esordiscono anche a 50. 
Il prossimo 26 novembre in occasione della Giornata Nazionale della Malattia di Parkinson promossa dall’Accademia  Italiana Malattia di Parkinson e Disordini del Movimento, la Società Italiana di Neurologia (SIN) ribadisce l’importanza della diagnosi precoce nella lotta a questa patologia, poiché un intervento terapeutico tempestivo e mirato può rallentarne la progressione. 
Per questo, come spiega il Prof. Alfredo Berardelli, Ordinario di Neurologia presso l’Università La Sapienza di Roma, è importante che le persone segnalino al neurologo anche la comparsa di sintomi apparentemente non specifici della patologia quali il deficit olfattivo, la depressione, dolori delle grosse articolazioni e disturbi comportamentali durante il sonno caratterizzati da comportamenti eccessivi come scalciare continuamente, urlare, tirare pugni. Questi sintomi non motori sono molto importanti perché aiutano a identificare soggetti a rischio anche con un anticipo di 10-12 anni.