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Disturbi alimentari nei bambini e adolescenti

Autore: Dott. F. RossiDott.ssa K. MarzaduriDott. M. SantiniDott. E. LancianeseDott. A. PognaniDott. L. GuerraDott. S. FerriDott. Be. ValerianiDott. G. FarnetiDott. F. MorchioDott. M. GaliziaDott. D.M. CordelliDott. A. Parmeggiani

Il Disturbo alimentare non è sempre riconoscibile dai non addetti ai lavori, in caso di sospetto, è opportuno chiedere la consulenza di uno Psicologo esperto 

Ciò che è opportuno sapere quando si ha a che fare con un parente, un figlio, un amico, un compagno/campagna, moglie o marito, è che i Disturbi alimentari non sono un capriccio o un dispetto nei confronti dell’altro, ma è una vera e propria malattia che deve essere curata dagli Specialisti che operano nel campo della salute sia mentale che fisica, come Psicologi, Psicoterapeuti, Neuropsichiatri e Nutrizionisti che valuteranno anche in base alle sintomatologie quali possano essere i controlli medici necessari per curare e prevenire forme più gravi della malattia.
Il Disturbo alimentare non è sempre riconoscibile dai non addetti ai lavori, è necessaria una buona prevenzione e, in caso di sospetto di disturbo alimentare, è opportuno chiedere la consulenza di uno Psicologo esperto in Disturbi del comportamento alimentare che saprà indirizzare al meglio le famiglie o la persona sul percorso più opportuno. I Disturbi alimentari hanno un notevole impatto sul benessere psico-fisico del bambino e dell’adolescente; esistono vari Disturbi alimentari che modificano la modalità di guarigione a seguito di un trattamento specifico. Vediamo quindi di comprendere le differenze tra un disturbo alimentare e l’altro.

Anoressia

Si tratta di un disturbo alimentare il cui punto più importante e visibile da parte della famiglia è la perdita dell’appetito con una conseguente ricerca della magrezza e bellezza da questa rappresentata. La persona che soffre di Anoressia può presentare una bassa autostima e potrebbe non comprendere la gravità della condizione in cui si trova.

Bulimia nervosa

È un Disturbo alimentare non sempre caratterizzato da aumento o diminuzione del peso corporeo, ma si distingue per le abbuffate o l’abuso di alimenti con conseguenti condotte compensatorie come l’uso di lassativi, vomito autoindotto o attività fisica eccessiva. Uno degli aspetti che può condurre ad un possibile disturbo, è mangiare grandi quantità di cibo in poco tempo, associato ad una perdita di controllo nel momento dell’abbuffata.

Bing Eating Disorder (BED)

È un Disturbo alimentare nel quale è più evidente notare un aumento del peso corporeo, sono presenti abbuffate e/o abuso di alimenti senza condotte compensatorie. Alcuni degli aspetti che possono ricondurre ad un sospetto di questo disturbo, possono essere similari al Disturbo da Bulimia Nervosa, come mangiare grandi quantità di cibo in poco tempo, associato ad una perdita di controllo nel momento dell’abbuffata. Altri aspetti possono essere imbarazzo, disagio o senso di colpa dopo le abbuffate, mangiare in solitaria, mangiare sino a quando non si sente di essere completamente sazi. Questo disturbo viene spesso confuso con l’obesità, ed è necessario rivolgersi a professionisti specializzati in Disturbi alimentari per una diagnosi corretta.

EDNOS

È l’acronimo di “Eating Disorder Not Otherwise Specified”, comprende tutti quei Disturbi alimentari che non hanno caratteristiche specifiche di uno dei disturbi riportati sopra oppure possono avere più sintomi collegati tra loro. Il disturbo causa disagio in vari aspetti della vita personale, sociale e lavorativa della persona.

Obesità

Non è ritenuta un Disturbo del comportamento alimentare in quanto non è causata da un Disturbo mentale ma dovuto ad ingestione di cibo e conseguentemente di calorie più alte rispetto alla necessità individuale corretta e necessaria per il fabbisogno quotidiano. I fattori che comportano obesità possono essere di vario tipo: comportamenti alimentari scorretti, aspetti genetici, società ed ambiente esterno alla persona, farmaci oppure fisiologici.


Un Test sul benessere

All’interno dell’ U.O. di Neuropsichiatria Infantile presso i servizi del reparto, Day Hospital e Ambulatorio del Centro Regionale dei Disturbi del Comportamento Alimentare, viene utilizzato un Test sul benessere psicologico PWB (Psychological Well- Being Scales) per valutare lo status di benessere dei Pazienti, al momento dell’ingresso e in dimissione, per valutare un potenziale miglioramento del benessere psicofisico anche attraverso l’utilizzo di questo Test. Lo scopo di questo Test è di valutare se, a seguito del trattamento in ricovero semi-residenziale, Day Hospital, vi siano differenze di status di benessere psicofisico in base ai differenti Disturbi alimentari. Presso la struttura in Day Hospital vengono ricoverati adolescenti con età variabile dai 13 ai 18 anni, con differenti Disturbi alimentari, non vi è una distinzione in base al sesso, possono soffrirne indistintamente sia maschi che femmine ed a qualunque età.

Quale approccio?

A seguito di ricovero presso il Day Hospital, abbiamo riscontrato nei Pazienti con disturbo BED ed EDNOS, un aumento nel controllo dell’ambiente che li circonda. I Pazienti riescono a sfruttare e rendere consone
le opportunità offerte dall’ambiente dove vivono.
Per ottenere una buona efficacia terapeutica è necessario un approccio psico-nutrizionale multidisciplinare integrato, che comprenda la presenza di figure specializzate.
Il trattamento dei Disturbi del comportamento alimentare si basa sull’integrazione tra interventi psicoterapici, nutrizionali, riabilitativi, educativi e farmacologici e, se necessario, attraverso una presa in carico da parte di un Team multidisciplinare, composto da figure con competenze diverse (Neuropsichiatra infantile, Pediatra, Nutrizionista/Dietista, Psicologo).

La risposta dei Pazienti

I Pazienti con Anoressia nervosa avviano la loro crescita personale e le loro potenzialità, attivando una propensione positiva per il futuro e una più ampia conoscenza del sé, inoltre si avviano verso una propria autonomia con spiccata consapevolezza delle proprie potenzialità e qualità. Altri aspetti importanti sono una maggiore empatia verso gli altri, un’apertura all’affettività e alle relazioni anche intime.

Valutare il quadro complessivo

Gli Specialisti che accolgono il Paziente con Disturbo alimentare devono considerare se vi siano altre cause responsabili del Disturbo alimentare tra cui problemi psicologi o medici come problematiche alla tiroide o gastroenteriche, disturbi d’ansia, disturbi depressivi, utilizzo di farmaci o di sostanze, disturbi di personalità o altri.
Oltre a valutare se coesistano cause, è necessario conoscere quelle che possono essere le conseguenze di un Disturbo alimentare per il quale la qualità della vita viene compromessa e conseguentemente compaiono ritiro sociale, bassa autostima, difficoltà nella gestione delle quotidianità, interessi e prospettive nei confronti della vita di tutti i giorni, incapacità nella crescita e disinteresse nella propria vita. Questi sono tutti gli aspetti che vengono valutati tramite il Test somministrato ai Pazienti, oltre agli aspetti psicologi che vengono individuati e definiti.
Con il trattamento ospedaliero, a seguito della somministrazione del Test PWB (Scala del benessere Psicologico), sarà possibile lavorare su quegli aspetti specifici che dovranno essere migliorati con trattamenti specifici e mirati, valutando anche nel momento di dimissione quali aspetti sono stati modificati e in quale misura.
Non esiste un’età specifica di esordio del disturbo, può avvenire nell’età evolutiva, adolescenziale ma anche in età adulta, il PWB è somministrabile a qualunque età ma solamente da Psicologi e/o Psicoterapeuti abilitati alla professione.

Il ruolo del genitore

Il genitore che riceve una diagnosi di Disturbo alimentare per il proprio figlio o figlia, dovrà valutare insieme al Terapeuta un percorso di sostegno e supporto alla genitorialità, nel quale verranno dati consigli e suggerimenti sulle modalità di interazione, modalità di gestione di tutti i momenti delicati come i pasti, lo shopping, uscite sia per svago che per consumo dei pasti, la spesa al supermercato e tutte quelle attività di normale gestione quotidiana che invece necessitano di cambiamenti e attenzioni.
Il sistema famigliare deve essere supportato e aiutato, i genitori devono sentirsi coinvolti, quando è possibile, per imparare a gestire le dinamiche del figlio e migliorare la relazione.

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