Autore: Dott.ssa Manuela Navacci

Simbolo del “mangiar sano” e fonte di sostanze nutritive benefiche, il Sedano è considerato a tutti gli effetti un super alimento con spiccate proprietà depurative, diuretiche e digestive 

Dal sapore intenso e con un profumo inconfondibile, il Sedano è un ortaggio largamente utilizzato nella preparazione di numerosi piatti sani ma allo stesso tempo gustosi. Appartiene alla famiglia delle Apiaceae o Umbelliferae, come il prezzemolo e il finocchio, e il suo nome scientifico è ”Apium Graveolens”.
Le tre principali varietà che troviamo sul banco della frutta sono Sedano da coste, Sedano da foglia e Sedano Rapa. Di quest’ultimo, dalla forma tozza e tondeggiante, viene consumata la radice, che conserva tuttavia caratteristiche nutrizionali comuni a tutta la famiglia del Sedano.

Un po’ di storia

Coltivato in tutta l’area del Mediterraneo fin dall’antichità, era utilizzato come pianta simbolo del Regno dei Morti: è stato infatti ritrovato nei corredi funerari delle tombe egizie e, per Greci e Romani, era ornamento delle tombe e simbolo del lutto. Ampia descrizione dell’utilizzo del Sedano come pianta medicinale nell’area mediterranea ci arrivano dall’Odissea. Notizie certe dell’utilizzo del Sedano in cucina si hanno invece solo molto più tardi, a partire dal Medioevo, prima nel bacino Mediterraneo più tardi in Inghilterra e Germania e solo molto più recentemente, nel 1800, negli Stati Uniti. In Sicilia dopo la peste del 1600 si avrà un incremento dell’utilizzo di questo ortaggio.

Basso potere calorico

Simbolo del “mangiar sano” ma anche della cucina gustosa e tradizionale, non c’è preparazione nella quale il Sedano non possa dare il suo prezioso contributo! Re indiscusso di sughi e soffritti, d’estate entra a pieno titolo nella preparazione delle insalate e, recentemente, dei famosi centrifugati detox grazie alle sue proprietà diuretiche, digestive e depurative e al basso potere calorico. Anzi, secondo alcune leggende, il Sedano possiede calorie negative! Gli si attribuisce infatti, erroneamente, la caratteristica di possedere meno calorie (16 per ogni 100g) di quante ne impieghi il corpo per il suo metabolismo. Questa leggenda è stata ampiamente smentita ma vero è che in qualsiasi dieta, anche la più drastica, il consumo di Sedano non conosce limitazioni se non quelle del gusto e, talvolta, della possibile Allergia. Infatti chi soffre di Allergia ai pollini, in particolar modo alla famiglia delle betulle, potrebbe in alcuni casi avere un’Allergia crociata al Sedano. Esiste poi una controindicazione all’uso sistematico del Sedano nell’alimentazione nel caso in cui si assumano farmaci anticoagulanti, in questo caso se ne consiglia un uso moderato.

Fonte di minerali e vitamine

Lo stelo del Sedano è fonte di preziosi minerali in particolare di potassio, manganese, ferro; contiene inoltre vitamina A, E e vitamine C, K, e alcune vitamine del gruppo B che, però, essendo termolabili si perdono nella cottucibo & salute ra; per evitare quindi di perdere le vitamine nell’acqua di cottura si consiglia di consumare il Sedano preferibilmente crudo o cotto a basse temperature e al vapore. Importante è anche la presenza di potenti antiossidanti come il beta-carotene, la luteina e la zeaxantina; in particolar modo la luteina svolge un’azione protettiva per il cervello. Tutte queste caratteristiche fanno del Sedano un nostrano “superfood”!

Utile per la diuresi e la Ritenzione idrica

Le virtù salutistiche del Sedano sono principalmente quelle legate all’azione diuretica in larga parte dovuta alla presenza del potassio che, rilassando i vasi sanguigni a livello renale, favorisce la diuresi e risulta quindi un ottimo alleato per combattere Cellulite e Ritenzione idrica. Tuttavia le virtù di questo ortaggio, e in generale di moltissime piante, non sono dovute ad una singola molecola bensì alla sinergia di tutti i fitonutrienti e l’azione antiiperlipidica (ossia la capacità di contrastare l’accumulo di lipidi in eccesso) di questo ortaggio ne è la prova. Infatti questa azione benefica è stata attribuita inizialmente alla molecola 3-n-butilftalide ma studi più approfonditi hanno evidenziato che, seppur questa molecola abbia capacità di ridurre il colesterolo ematico e ridurre la pressione sanguigna, tale azione è potenziata dalla sinergia con gli altri componenti della pianta. Pertanto l’azione sulla pressione viene potenziata dall’unione di com-ponenti detti ftalidi che agiscono sugli ormoni regolatori della pressione, e del potassio che ha azione vasodilatatoria.


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